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Economia

Pensioni, ricchi aumenti da gennaio: come cambiano gli assegni

Nel 2023 i pensionati riceveranno ogni mese assegni più alti, tutto quello che c’è da sapere in merito agli incredibili aumenti

A causa delle eccessive inflazione che si sono verificate negli ultimi mesi le pensioni subiranno degli aumenti a partire da gennaio 2023. Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha già firmato il decreto che fissa la percentuale di rivalutazione che sarà applicata in via provvisoria sulle pensioni.

Anziana con denaro tra le mani (Screenshot da Facebook)

Gli aumenti previsti sugli assegni pensionistici dal prossimo anno ammontano al 7,3% al lordo degli acconti del 2% riconosciuti ai pensionati con assegni entro i 2.692€ da ottobre 2022. Con il nuovo decreto il minimo da 525,38 euro sale a 563,73 euro, registrando così un aumento annuo calcolato su tredici mensilità di 498 euro.

L’aumento è disposto in base alla variazione Istat che è stata registrata nei primi 9 mesi del 2022. Tutti coloro che percepiscono una pensione non superiore a 2.692€ lordi a settembre 2022 hanno già ricevuto a ottobre un acconto del 2%, dunque a gennaio 2023 non riceveranno un aumento del 7,3% ma il residuo del 5,3%. A ricevere il 7,3% di aumento saranno solo i pensionati con assegni pensionistici superiori a 2.692€.

Gli assegni pensionistici aumentano dal 2023, altre informazioni utili

Banconote da 50 e 100 euro (Screenshot da Facebook)

Tutti gli aumenti dovranno tener conto del vigente modulo di perequazione:

  • 100% per i trattamenti pensionistici fino a quattro volte il Tm;
  • 90% per i trattamenti pensionistici compresi tra quattro e cinque volte il Tm;
  • 75% per i trattamenti pensionistici superiori a cinque volte il Tm

Dunque, la rivalutazione verrà applicata sugli importi lordi degli assegni pensionistici, che comprendono quindi anche il conguaglio del 2022 e lo 0,2% erogato all’inizio di novembre di quest’anno. Gli assegni al minimo potranno quindi beneficiare di 38euro netti al mese, un importo che sale a 52 euro per i trattamenti di 1.000 euro mensili lordi. Per le pensioni da 1.500 euro la rivalutazione netta sarà invece di 75 euro mensili. 100 euro netti spetteranno agli assegni pensionistici del valore di 2.000 euro, 111 euro per i trattamenti del valore di 2.500 euro lordi e 150 euro netti per quelli da 4.000 euro.

Sara Fonte

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