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Cronaca

Caserta e provincia, la mappa della camorra: i clan al ‘comando’

Sono diversi i clan della camorra che controllano la zona di Caserta e tutta la sua provincia: scopriamo la mappa completa.

Caserta è una delle zone della Campania in cui sono maggiormente radicati i clan della Camorra. Nelle ultime settimane la Direzione Investigativa Antimafia ha presentato la seconda relazione semestrale del 2022 sul fenomeno mafioso in Italia: la mappa completa.

La mappa dei clan presenti nel casertano (Via WebSource)

In queste settimane la Direzione Investigativa Antimafia ha presentato la seconda relazione semestrale del 2022 sul fenomeno mafioso in Italia. Il documento è basato sui dati raccolti e fotografati nel secondo semestre dell’anno 2021. Quindi la Diaha cercato di rappresentare gli equilibri della criminalità organizzata in tutte le regioni italiane da Nord a Sud passando per il Centro. Oggi quindi vedremo la situazione della camorra presente a Caserta e provincia.

È oramai noto che il fenomeno camorristico a Caserta è definito molto radicato ed in grado di condizionare la vita sia economica che sociale del territorio. A pagare maggiormente questa situazione sono le fasce più deboli della popolazione che vengono letteralmente soggiogate dalla criminalità organizzata. Infatti stando alla relazione i moduli operativi adottati peraltro divergono sempre più da quelli del passato. Infatti e così come rilevato per le organizzazioni criminali napoletane anche il clan dei casalesi vicino all’alleanza di Secondigliano nel tempo ha consolidato una propria fisionomia imprenditoriale e proiettato anche all’estero sia le proprie attività criminali, sia quelle economico-finanziarie.

Caserta, la mappa dei clan della Camorra: il rapporto della Direzione Investigativa Antimafia

La mappa dei clan camorristici del casertano (Foto Pixabay)

Stando al rapporto della Direzione Investigativa Antimafia la forza del cartello si manifesta non solo negli ambiti più strettamente criminali ma soprattutto in quelli di “natura affaristica”. In questi contesti in virtù di meccanismi ormai sedimentati l’organizzazione sarebbe in grado di esercitare una forte influenza garantendosi la compiacenza di una consistente parte di colletti bianchi e funzionari pubblici. Così facendo i clan della Camorra si infiltrano nella pubblica amministrazione.

Inoltre spinti da uno spirito di imprenditoria, i clan casertani sono riusciti a creare un modello di imprenditore camorrista più sofisticato e attento. Questo adotta metodi meno eclatanti e che punta a “lavorare” in silenzio. Il metodo usato non è meno invasivo e pericoloso per il tessuto sociale sano. Il fenomeno del pentitismo sta aiutando a tracciare la mappa dei clan nella provincia casertana. Scopriamo quindi come si dividono il territorio i vari clan.

Caserta, la mappa dei territori occupati dai clan camorristici

In particolare gli esponenti del clan dei CASALESI si articolano nelle famiglie ZAGARIA, SCHIAVONE e IOVINE. La fazione ZAGARIA è egemone a Santa Maria Capua Vetere, San Cipriano d’Aversa, Casapesenna, Trentola Ducenta e San Marcellino. Nel territorio di Casapesenna, Trentola Ducenta e San Marcellino, insieme alla famiglia ZAGARIA, si registra l’attività dei GAROFALO. Mentre a Marcianise e Maddaloni c’è la storica contrapposizione tra le due opposte fazioni dei BELFORTE alias “Mazzacane” di estrazione cutoliana e del gruppo PICCOLO (“Quaqquaroni”) collegati invece alla Nuova Famiglia.

Nell’area dei comuni di Santa Maria a Vico, Arienzo e San Felice a Cancello operano i clan MASSARO che seppure indebolito dalla detenzione e dalla collaborazione dei suoi capi storici resta attivo in particolare nel mercato degli stupefacenti. Mentre nell’agro Caleno i clan PAPA e LIGATO nonostante la pressante azione di contrasto giudiziario svolgono ancora un penetrante controllo del territorio, che arrivano fino al basso Lazio. Il territorio di Sessa Aurunca e Mondragone è controllato dal sodalizio GAGLIARDI-FRAGNOLI-PAGLIUCA. Infine nella zona di Castel Volturno si conferma la presenza di gruppi di migranti in condizione di clandestinità provenienti specialmente dall’Africa Occidentale. Questi sono stati protagonisti di diversi episodi di violenza e di una certa effervescenza criminale.

Loris Porciello

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