Dalll’1 ottobre cambiano le misure relative ai dispositivi di protezione individuale: obblighi e nuovi provvedimenti sulle mascherine
Nessuno probabilmente, qualche anno fa, avrebbe immaginato che dei provvedimenti ministeriali avrebbero dovuto regolamentare l’utilizzo delle mascherine. I dispositivi di protezione individuali sono entrati a far parte della quotidianità e tutt’ora sono presenti nella vita di tantissimi. Il loro utilizzo è subentrato in un momento di forte crisi globale, entrando a far parte per molti delle abitudini a cui non rinunciare. Le restrizioni iniziano ad allentarsi, consentendo agli italiani di circolare sempre più senza l’obbligo della mascherina, salvo eccezioni specifiche.
Già qualche settimana fa un grande cambiamento in questo senso è stato segnato dal ritorno a scuola senza dispositivi di protezione per gli alunni. Questi hanno avuto così la possibilità di lasciare a casa le mascherine ritrovando il contatto visivo ed espressivo con compagni ed insegnati, naturalmente fintanto che presentino buone condizioni di salute generale. Una nuova linea di azione sui dispositivi di protezione è stata firmata dal governo prima dell’uscita di scena. Il ministro Speranza ha firmato un’ordinanza in cui ne proroga l’utilizzo nelle strutture sanitarie, ma allo stesso tempo allenta le misure in altri contesti.
Mascherine sì, mascherine no: dove e quando bisogna indossarla
Dall’1 ottobre entrano in azione gli ultimi provvedimenti approvati dal ministro Speranza, che ha deciso in primo luogo di prorogare di 30 giorni ulteriori l’utilizzo delle mascherine FFp2 negli ospedali e nelle strutture Rsa. L’ordinanza mira, dunque, ad allungare ancora di qualche settimana le precauzioni contro la diffusione di Covid-19, allentando però gli obblighi in altre realtà.
Maggiore libertà sui mezzi di trasporto: da inizio mese non sarà più obbligatorio indossarle su autobus, aerei, traghetti e treni, dove fino ad oggi la circolazione era stata regolata dall’utilizzo di mascherina FFp2. L’obbligo rimane attivo fino al 31 ottobre, invece, per chi lavora o visita strutture socio-sanitarie, hospice, strutture riabilitative, ambulatori e Residenze sanitarie assistenziali per anziani (RSA). Per quanto riguarda la vaccinazione anti-Covid, resta obbligatoria per il personale sanitario fino al 31 dicembre mentre, però, in Italia il tasso di copertura delle quarte dosi per il momento ancora non è incoraggiante.
