La truffa del corriere via e-mail continua a funzionare ed è più pericolosa che mai: cosa cambia e come riconoscerla
Nel mondo attuale il web è il pane quotidiano di quasi tutti. Chi lo utilizza per lavoro e chi invece soltanto per svago, fatto sta che un account email per individuo generalmente esiste. E così gli utenti hanno man mano imparato a rapportarsi con questa realtà, che può nascondere al suo interno semplicissime quanto incomprensibili insidie.
Le truffe sono all’ordine del giorno: con semplici ritrovati come un SMS sul telefono o un’email, i malintenzionati del web riescono a far giungere la vittima ai loro portali, in cui cadranno in una trappola confezionata ad arte. L’obiettivo, ovviamente, è quello di ottenere dati sensibili, principalmente relativi alla carta di credito, che poi viene puntualmente svuotata. Una delle più note truffe di questo genere è quella del “Pacco in consegna” da parte del corriere.
Anche in questo caso, il potenziale truffato veniva notificato attraverso una mail di mancata consegna che invogliava poi l’utente ad aprire un eventuale link in cui finiva intrappolato. La strategia, però, è balzata talmente tanto alle cronache che ormai era diventata obsoleta. La nuova versione, molto più realistica, diventa però ancora più preoccupante.
Come riconoscere la truffa: tutti i dettagli
Seppur sia ormai conosciutissima, la truffa dei corrieri torna a colpire ancora una volta e più potenziata che mai. Il tutto parte da un’email contenente un messaggio molto simile ai precedenti, ma più dettagliato. “Non siamo stati in grado di consegnare il tuo pacco in quanto non c’era nessuno che potesse firmare la ricevuta di consegna”, si legge nella comunicazione.
L’utente leggerà poi, in una scritta in verde: “Siamo qui per informarti che abbiamo bisogno di una conferma dell’indirizzo per rispedire nuovamente il pacco”. Un messaggio che sembra molto innocente e rassicurante, convincerà a premere un pulsante con scritto “Controlla qui“, che in realtà, conduce all’interno di un sito fake, atto a realizzare la truffa. Il vero nocciolo del problema arriva al punto in cui si viene invitati a pagare una tassa di 1,95 euro per “Sbloccare il pacco dall’hub di distribuzione“.
L’inserimento dei dati della carta di credito, però, non farà altro che mettere a segno alla perfezione la truffa. Nonostante questi meccanismi siano ormai molto noti, la nuova versione è più pericolosa in quanto realizzata in modo molto più dettagliato. L’italiano è corretto grammaticalmente e dunque molto più credibile ed i siti presentano diverse pagine all’interno delle quali poter navigare, che li rendono praticamente irriconoscibili dai siti “veri”.