Sono in arrivo grandissime novità sul Canone Rai a partire dal prossimo anno. Infatti questo sparirà dalla bolletta: cosa sta succedendo.
Dal prossimo anno è oramai noto come il Canone Rai uscirà dalle bollette della luce. Adesso infatti il nuovo Governo dovrà escogitare un nuovo metodo di pagamento per l’odiata imposta: tutte le possibilità.
Oramai tutti sanno, anche ai vertici del Governo, che tra le tasse più indigeste per gli italiani c’è sicuramente il Canone Rai. La tassa governativa per godere del palinsesto della TV e della Radio di Stato è oggetto di tantissime scappatoie adottate dagli italiani per non pagarla, come ad esempio intestare diversi televisori al nonno che la paga da sempre. Per questo il Governo Renzi pensò di adottarlo in bolletta per evitare che questa imposta venga evasa. Come oramai è noto, però, questa dovrà uscire dalla bolletta a partire dal 2023.
Infatti per accedere ai fondi del Pnrr, il Governo si è impegnato a rimuovere il canone dalla bolletta, visto che l’Ue l’ha considerato onere improprio ossia non riferibile al consumo effettivo di energia elettrica. Adesso però sorge un grande problema, ossia che il legislatore non ha ancora reso noto come lo stesso dovrà essere pagato a partire dal prossimo anno. Questo compito spetterà quindi al nuovo esecutivo che si insedierà dopo le elezioni del 25 settembre. A ogni modo, in questi giorni si sono fatte alcune ipotesi in tal senso, scopriamo quindi le tre possibili soluzioni.
Canone Rai, dal 2023 esce dalla bolletta: si studiano nuove soluzioni
Come abbiamo ampiamente anticipato il pagamento del canone Rai era stato inserito nella bolletta elettrica allo scopo di contrastare l’elevata evasione di questa tassa. Infatti nonostante i controlli questa imposta era ampiamente evasa dagli italiani. Ad oggi l’importo è di 90 euro e il pagamento avviene mediante addebito sulle bollette elettriche in dieci rate mensili da 9 euro ciascuna, da gennaio a ottobre. Prima del 2016, però, il totale da pagare era di 113 euro l’anno. Adesso si sono fatte diverse ipotesi per il pagamento.
La più accreditata al momento è quella che sfrutta il Modello 730. In questi giorni si discute moltissimo sul pagamento della tassa e si è arrivato a prendere in considerazione anche l’affidare il prelievo ad una società di recupero crediti. Viene anche molto apprezzato il modello francese, dove l’omologa tassa è stata dapprima cancellata per poi essere incorporata nella tassa patrimoniale sugli immobili. Il problema è che ad oggi in Italia non c’è una tassa patrimoniale. Infine l’ultima soluzione è quella di far diventare l’imposta di tipo regionale come il bollo auto. Adesso la palla passa al futuro Governo che dovrà risolvere questo problema.