Nella periferia di Napoli una 15enne è stata picchiata da un branco di coetanee, dopo essere stata sbeffeggiata
Un nuovo caso di bullismo tra teenagers finisce all’attenzione delle forze dell’ordine. Ancora una volta, come sempre più spesso accade, al centro della discussione motivi futili che hanno acceso la miccia tra una ragazzina di 15 anni ed un branco di coetanei. Il tutto è avvenuto nella periferia di Napoli.
I casi di bullismo e cyberbullismo sono sempre più frequenti e diventano una situazione da non sottovalutare. Anche in questo caso è stato necessario intervenire appena in tempo, prima che la situazione potesse degenerare e lasciare conseguenze peggiori. Per una ragazzina di 15 anni è stato un vero incubo: si trovava all’esterno del centro commerciale La Birreria a Miano, nella zona Nord della città.
Pretesto per l’aggressione è stato l’abbigliamento, su cui è stata sbeffeggiata dai coetanei per poi venire massacrata di botte. L’episodio si è svolto lo scorso venerdì ed è poi stato riportato da Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde.
“Servono maggiori controlli”, le botte per i vestiti
É stata la madre di un’amica della ragazzina protagonista del caso di violenza a denunciarne l’accaduto. Stando alla ricostruzione esposta da Borrelli, la 15enne è stata presa di mira dapprima da un ragazzino, che l’ha presa in giro insistentemente per come era vestita.
Dopodiché la ragazzina ha reagito, scatenando però l’ira delle amiche coetanee di lui, che si sono avvicinante iniziando ad aggredirla verbalmente. Il tutto poi è sfociato in violenza fisica, quando le teenagers si sono messe a picchiarla aggressivamente fino a massacrarla di botte. A interrompere l’aggressione è stato l’intervento dei Carabinieri, giunti sul posto una volta allertati dalle amiche della vittima.
“É evidente che servono maggiori controlli delle forze dell’ordine nei luoghi di aggregazione giovanile“, ha dichiarato Francesco Emilio Borrelli, definendo queste circostanze, “teatro di violenze, prevaricazioni e atti di bullismo“. Il consigliere ha altresì, riacceso l’attenzione sul cyberbullismo, “che necessita di una presa di coscienza collettiva per la costruzione di una rete sociale di supporto ai ragazzi fatta con la partecipazione di famiglie, scuola e istituzioni locali“.