In pochi sanno che avere una dipendenza da smartphone è una vera e propria malattia. Scopriamo come si chiama e come curarla.
Oramai per molti lo smartphone è diventato una vera e propria ossessione. Questa è una malattia ed avrebbe anche un nome preciso che però in pochi sanno: tutti i dettagli sulla vostra dipendenza da cellulare.
La nuova malattia che sta colpendo gran parte della popolazione mondiale è la dipendenza da smartphone. Infatti questa ha pure un nome e si chiama Nomofobia una vera e propria patologia, diffusa specialmente tra i giovani. Coloro che sono maggiormente affetti sono i ragazzi tra i 18 ed i 25 anni. Andiamo quindi a vedere in cosa consiste di preciso questa che a tutti gli effetti è una malattia.
La Nomofobia è più comunemente conosciuta come dipendenza dallo smartphone e consiste nel timore ossessivo di non poter essere raggiungibili. Questa paura porterebbe addirittura ad attacchi di panico che possono essere caratterizzati da tremore, vertigini, tachicardia o mancanza di respiro. A causare tutto ciò potrebbe essere anche l’assenza della rete mobile fissa oppure il cellulare fuori uso. Vediamo quali sono tutte le caratteristiche della nuova malattia che sta colpendo i ragazzi.
Dipendenza da smartphone, si chiama Nomofobia: in cosa consiste
A darci più informazioni sulla dipendenza da smartphone ci ha pensato Ezio Benelli, presidente dell’International Foundation Erich Fromm. Infatti come afferma Benelli: “l’uso smodato ed improprio del cellulare, rischia di provocare divari enormi tra le stesse persone, portandole a chiudersi irrimediabilmentein sé stesse, alimentando la paura del rifiuto“. A confermare tutti i timori a riguardo ci sarebbe una ricerca di Yougov. Secondo i dati raccolti ben 6 ragazzi su 10, di un’età compresa tra 18 e 29 anni, decide di andare a letto con il proprio smartphone.
Ma non è finita qui visto che questi ragazzi manifesterebbero anche dei veri e propri tati d’ansia nel momento in cui la batteria sia al limite, come anche il credito residuo o la copertura di rete. Il fenomeno in questi anni starebbe però crescendo a dismisura richiedendo, secondo gli esperti, l’intervento della psicoterapia. La tecnica specifica adottata è quella dello psicodramma, o terapia di gruppo, per migliorare l’autostima ed evitare i problemi relazionali. Proprio a causa di questa dipendenza infatti sarebbero sempre di più i giovani al mondo affetti da problemi nelle relazioni con gli altri.