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Gossip

Gino Bramieri, le cause della morte del comico e barzellettiere

Gino Bramieri è stato uno degli umoristi più amati della tv italiana, scomparso negli anni Novanta a 67 anni, ma cosa ne provocò la morte?

Il suo volto è rimasto indelebile nel cuore degli italiani che hanno avuto la fortuna di seguirne la sua carriera televisiva. Gino Bramieri, all’anagrafe Luigi Bramieri, nato il 20 giugno del 1928 a Carugate, è stato uno dei più grandi comici del panorama italiano. Umorista, attore, ma anche conduttore televisivo e radiofonico, iniziò a lavorare fin da giovanissimo.

Gino Bramieri (Foto Instagram)

Quando era solo 14enne, il padre gli trovò un impiego da fattorino in Banca, ma lui comprese ben presto che la sua vera propensione era lo spettacolo. Così Bramieri preferì diventare un apprendista in teatro. Il vero debutto risale al 1943 e da allora ha collezionato una serie di successi inarrestabili.

Gli italiani non possono non ricordare la sua presenza nel programma L’amico del giaguaro di Corrado e durante la sua vita ha lavorato al fianco di grandissimi nomi. Totò, Raimondo Vianello, Aldo Fabrizi, Franco e Ciccio, sono solo alcuni degli artisti a cui il suo volto si è associato, senza contare gli oltre trenta film di cui è stato protagonista.

Barzellette e Nonno Felice, poi la tragica scomparsa

Una scena di Nonno Felice (Foto da Instagram)

Un grandissimo artista sotto tutti i fronti, Gino Bramieri ha conquistato le scene anche con la sua specialità: le barzellette. Da grande maestro nel creare personaggi e macchiette quale era, raccontava i suoi “botta e risposta” che lo resero ancora più famoso di quanto già fosse. Basta pensare che ne conosceva talmente tante che decise di raccoglierle in una serie di volumi dal titolo 50 chili fa.

Gli italiani che erano giovanissimi negli anni Novanta però, potrebbero averlo conosciuto in una veste del tutto diversa. Fece un enorme successo in Mediaset la sit-com Nonno Felice, in cui Bramieri interpretava un simpatico capofamiglia che si occupava della crescita dei nipotini, risolvendone problemi e vicissitudini. La serie in 3 stagioni ebbe così tanto successo che nel 1995 ne venne fatto anche uno spin-off dal titolo Norma e Felice.

Il 5 febbraio del 996 però, Gino morì presso l‘Istituto Europeo di Oncologia Umberto Veronesi a causa di un tumore al pancreas che lo aveva colpito. Alla cerimonia funebre, svoltasi presso la basilica di San Nazaro in Brolo a Milano, parteciparono oltre duemila persone, simbolo di un effetto smisurato che tutt’ora continua. Oggi capita di poter rivedere le chicche più belle di Bramieri durante i programmi di intrattenimento e varietà del passato, come Techetechetè.

Mary Ingrosso

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