Come ogni anno arriva la classifica delle Università italiane, brutte notizie per la Federico II di Napoli. Sul podio le solite note.
Istruzione e università: un tasto sempre dolente per quanto riguarda la formazione in Italia. Se tantissimi giovani hanno voglia di procedere con lo studio dopo la scuola, molti altri sono scoraggiati dai prezzi esorbitanti e dalle difficoltà sempre più presenti specialmente a seguito del periodo della pandemia.
La burocrazia e le pratica poco agevoli spingono sempre più persone di ogni età, ad abbandonare l’idea degli Atenei fisici optando invece per la possibilità dello studio online. Sono tantissime ormai le proposte che permettono di conseguire un titolo universitario a tutti gli effetti riconosciuto dal MIUR semplicemente stando a casa propria dietro ad un pc.
Insomma, quella dell’istruzione universitaria diventa ogni anno una scommessa e, anche per il 2022, è arrivata la classifica del Censis che fornisce un’idea sulle migliori Università italiane.
Il podio alle solite top, brutte notizie per Napoli
Partendo dagli Atenei cosiddetti “Mega“, ossia che conteggiano più di 40mila iscrizioni, sul podio si confermano i soliti nomi noti dell’istruzione italiana. Primo posto per l’Università di Bologna Alma Mater Studiorum, seconda classificata invece quella di Padova e sul terzo gradino si piazza La Sapienza di Roma.
Non una buona notizia per l’Università Federico II di Napoli, che in questo frangente si classifica all’ultimo posto. Ma per la città non ci sono buone posizioni neppure per quanto riguarda gli atenei medi, ossia quelli che oscillano tra le 10mila e le 20mila iscrizioni. In questa categoria si guadagnano ultimo e penultimo posto rispettivamente l’Università Parthenope e L’Orientale. Podio per la fascia media invece per Università di Siena al primo posto, Università di Sassari al secondo e Università di Trento al terzo.
Passando invece agli atenei ritenuti “Grandi“, con iscrizioni tra i 20mila e i 40mila studenti, sul podio troneggiano l’Università di Pavia, quella di Perugia e quella di Calabria. Anche in questo settore però, non spicca la Campania, con Salerno che si classifica soltanto all’undicesimo posto. Insomma, sicuramente non risultati postivi, considerando che le classifiche si basano su una valutazione di: strutture, comunicazione 2.0, servizi erogati e livello di internazionalizzazione.
Mary Ingrosso