Ancora una volta Elon Musk ha avuto ragione ed i dati emersi dai bot presenti su Twitter possono presentare una svolta nella trattiva: cosa succede.
Elon Musk alla fine ha avuto ragione sui contatti bot presenti su Twitter. Infatti i dati hanno dato ragione all’imprenditore sudafricano. Questo potrebbe essere una vera e propria svolta nell’infinita trattativa tra le due parti: scopriamo cosa sta succedendo.
Non si arresta l’interminabile trattativa tra Elon Musk e Twitter, con l’imprenditore sudafricano che oramai da mesi sta provando ad acquisire il social. Dopo aver scoperto che Musk potrebbe ben presto rinunciare all’investimento, notizia data per certa da parte del Washington Post, la stessa Twitter ha dichiarato di riuscire a tenere sotto controllo i bot sulla piattaforma. Questo infatti è il vero nodo che ha bloccato la trattativa tra le due parti che sembrava in dirittura di arrivo.
Come in molti ricorderanno la trattativa Musk-Twitter ha rischiato già di saltare un paio di volte proprio a causa dei bot. Infatti il social ha stimato che sulla piattaforma i bot siano meno del 5% degli utenti totali. Così Elon ha chiesto ai vertici del colosso social di controllare con precisione i dati prima che l’accordo di vendita possa andare avanti. Twitter ha quindi ceduto alla richiesta di Musk spiegando che avrebbe fornito tutti i dati necessari nei tempi più rapidi possibili, e così è stato. Andiamo quindi a vedere la scoperta.
Twitter, i dati danno ragione ad Elon Musk: cosa succede adesso
Un rapporto di Reuters ha rivelato che Twitter blocca un milione di account spam al giorno, impedendo loro di registrarsi alla piattaforma in primo luogo o disabilitandone gli account. Questo dato quindi rivela che i tratta esattamente del doppio delle stime del CEO di Twitter Parag Agrawal. Infatti il Ceo della piattaforma lo scorso giugno aveva dichiarato: “sospendiamo più di mezzo milione di account spam ogni giorno, di solito persino prima che li possiate vedere in azione su Twitter“.
Sempre Agrawal aveva poi aggiunto nel suo intervento: “Inoltre, blocchiamo ogni settimana milioni di account che potrebbero essere spam, soprattutto se non passano i test di verifica per esseri umani come i CAPTCHA o la verifica telefonica“. Adesso non è chiaro quali dati siano cambiati negli ultimi due mesi per produrre una variazione così significativa nei calcoli di Twitter. Questa notizia però ha confermato tutti i sospetti che aveva Musk durante la trattativa. Il social era quasi convinto che il numero di account spam sulla piattaforma potesse essere pari ad una percentuale compresa tra il 10% e il 20% degli utenti totali, dato smentito dall’ultima ricerca. Vedremo adesso se l’imprenditore sudafricano abbandonerà la trattativa con il colosso social.