Nuova guerra degli Usa a TikTok, con una nuova accusa che arriva direttamente dalla Federal Commission: cosa sta succedendo
TikTok finisce nuovamente nel mirino delle autorità degli Stati Uniti. Infatti la Federal Commission ha deciso di lanciare una nuova accusa nei confronti del colosso di ByteDance, avanzando anche una richiesta: cosa sta succedendo.
Non finiscono le scaramucce tra TikTok e gli Usa. Infatti nelle ultime ore le autorità americane hanno deciso di puntare nuovamente il dito contro il social di ByteDance. Stavolta a pronunciarsi è direttamente la Federal Commission americana. Questa volta l’FCC ha chiesto, tramite una lettera ufficiale, ad Apple e Google di rimuovere l’applicazione del social network cinese dagli App Store e dal Google Play Store.
A firmare questa richiesta, come detto, ci ha pensato un membro della Federal Commission che risponde al nome di Brendan Carr. Lo stesso esponente della commissione Federale ha tuonato sul suo profilo Twitter, pubblicando il testo integrale della richiesta ai due colossi. Alla base delle richieste c’è una presunta violazione della policy interna di App Store e Play Store, a cui però i CEO di Google ed Apple Sundar Pichai e Tim Cook non hanno risposto. Andiamo quindi a vedere l’ultima accusa che arriva direttamente dallo stato americano.
TikTok, gli Usa nuovamente all’attacco: l’ultima accusa della Federal Commission
Quindi Brenden Carr ha reso pubblico il suo ultimo attacco nei confronti di TikTok. Il noto membro della Commissione Federale ha pubblicato il testo dell’accusa su Twitter. Al suo interno, infatti, si legge: “TikTok non è quello che sembra essere: non è un’app per condividere video divertenti. Il social funziona come uno strumento di sorveglianza che raccoglie grandi quantità di dati personali, anche sensibili“. Un’altra dura accusa nei confronti dell’applicazione che come sappiamo è di un colosso della tecnologia cinese.
Dopo l’articolo pubblicato su BuzzFeed News, è arrivata la risposta di Maureen Shanahan che ha affermato: “La società sa di essere tra le piattaforme più esaminate dal punto di vista della sicurezza, e vogliamo fugare ogni dubbio sul trattamento dei dati degli utenti statunitensi” – continua Shanahan – “ E’ per questo motivo che abbiamo assunto esperti in questi campi, e lavoriamo continuamente per elevare i nostri standard, anche coinvolgendo terze parti affidabili ed indipendenti“. L’applicazione infatti non è la prima volta che finisce nel mirino degli Usa. Qualche mese fa, infatti, lo stato americano ha accusato l’applicazione di avere degli effetti psicofisici sugli utenti. Vedremo se arriverà un’ulteriore risposta da parte di TikTok.