Nel 2023 è previsto un vertiginoso aumento delle pensioni. Vediamo perché e a chi saranno destinate
Nel 2023 dunque è previsto un vertiginoso aumento delle pensioni, questo è dovuto principalmente all’inflazione.
Attualmente è impossibile stimare la quantità precisa dell’aumento, ma con questo andamento si prevede l’incremento più cospicuo degli ultimi 40 anni.
Per le pensioni quindi, a differenza degli stipendi che ne risentono dell’inflazione, vale l’esatto opposto. Le pensioni dunque aumentano all’aumentare dei prezzi, in quanto si adeguano a quest’ultimi. Dunque dato il galoppare dell’inflazione si prospetta anche un vertiginoso aumento delle pensioni, il più grande degli ultimi tempi.
Di quanto aumenteranno le pensioni?
Attualmente è impossibile valutare esattamente la percentuale precisa dell’aumento delle pensioni. Ma secondo le stime della Bce, dato che l’inflazione nel 2022 subirà un incremento di circa il 6,8%, lo stesso aumento potrebbero subire le pensioni. Questo aumento andrebbe a ricadere ovviamente nelle tasche dello stato, il quale dovrà sbordare dai 10 ai 12 miliardi di euro in più.
Dunque questo aumento del 6,8% dell’inflazione, andrebbe a ricadere sulle pensioni, sancendo un incremento pari all’assegno che ogni individuo riceve.
Per esempio per una pensione di 1000 euro, vi sarebbe un aumento di 68 euro lordi, mentre per le pensioni di 2000 euro, l’aumento sarebbe addirittura di 136 euro.
Inoltre il primo gennaio vi sarà anche il conguaglio per la rivalutazione delle pensioni. Il tasso provvisorio sarà pari al 1,7%, mentre quello definitivo sarà pari al 1,9%. Questo vuol dire che vi sarà un ulteriore aumento rispetto a quello appena indicato, pari alla differenza tra il tasso provvisorio e quello definitivo, ossia dello 0,2%.
Inoltre l’inflazione andrà ad influenzare anche i contributi pensionistici degli individui. Il che vuol dire che gli incrementi riguarderanno anche le pensioni future.
Va poi precisato che questi incrementi riguarderanno non solo le pensioni, ma anche i trattamenti assistenziali. Dunque per esempio l’assegno sociale che ad oggi è pari a 468,11 euro, diverrà pari a 500 euro.
Questa dunque è finalmente una buona notizia per i lavoratori o gli ex lavoratori, che finalmente vedranno degli aumenti all’interno dei loro conti correnti. Questo a meno che lo stato non tenti di frenare il fenomeno.