Goblin mode, così si chiama il fenomeno di tendenza post-pandemia ed è tutt’altro che positivo: tutto quello che bisogna sapere
Alcuni attribuiscono il fenomeno alla pandemia. In realtà esisteva pure prima, ma era un modo di essere più ristretto, riservato a pochi eletti.
L’arrivo del Covid e i lockdown hanno reso tutti più pigri e hanno imposto questo stile di vita ad una categoria più ampia di persone. Si potrebbe dire che “hanno visto la luce” o hanno scoperto la verità. Ora la verità ha pure un nome che è un tutto programma.
Goblin mode, lasciarsi andare è uno stato d’animo
Per la maggior parte delle persone è iniziato tutto a marzo del 2020. Non uscire più d casa, rimanere tutto il giorno in pigiama, non lavarsi per giorni e giorni fino a quando non era ogni fibra del proprio corpo a urlarlo con disperazione.
Di truccarsi non ne parliamo proprio.
Nemmeno cucinare è un’opzione davvero contemplata per chi decide di seguire la goblin mode. Ci si nutre esclusivamente di cibi spazzatura già pronti che non richiedano alcuna fatica nella preparazione e permettano agli adepti di svolgere l’unica attività accettata: stare incollati a pc e smartphone.
La goblin mode è sopravvissuta alla pandemia e sta riscuotendo un ottimo successo ancora adesso. Del resto, più che essere una vera e propria moda, la goblin mode è uno stato d’animo.
A chi non è mai successo di vivere dei giorni no o di essere troppo esaurito dal lavoro, tanto da voler rimanere a casa tutto il weekend a riposarsi fino allo stremo senza dover pensare a nulla? La goblin mode racchiude essenzialmente questo concetto, ossia avere il diritto a lasciarsi andare completamente quando si è nel “giusto” stato d’animo.
Basta perdere tempo nel prepararsi per stare con altre persone dopo il lavoro e nel weekend, magari lavandosi, truccandosi e vestendosi bene. Le nuove linee guide non prevedono più l’obbligo della socializzazione. Il nuovo imperativo è fare quello che si pare, senza pensare ad altro, nemmeno all’igiene personale o ad una giusta alimentazione.
E’ proprio vero che la pandemia ha cambiato molte cose, anzi moltissime!