L’Inps sta imponendo ingenti multe ai datori di lavoro per un piccolo errore. Ecco di cosa si tratta e come cercare di evitarlo
Nell’ultimo periodo una grandissima quantità di datori di lavoro stanno ricevendo un ingente somma da pagare sotto forma di sanzione da parte dell’Inps.
Il motivo è quello di aver omesso il versamento delle ritenute previdenziali.
In primo luogo non tutti sanno cosa sono le ritenute previdenziali. A spiegarlo è stato Federcontribuenti: “Le ritenute previdenziali, sono tutti quei contributi obbligatori previdenziali e assistenziali, trattenuti sia dal datore di lavoro che dal dipendente e versati alle Casse previdenziali alle quali il dipendente è iscritto“. Dunque non versare le ritenute previdenziali da parte del datore di lavoro, può farlo intercorrere in due tipo di situazioni differenti.
Secondo la normativa, se l’ammontare complessivo delle ritenute previdenziali non versate supera i 10mila euro, si intercorrerà in un illecito penale. Rischiando fino ai 3 anni di reclusione più il pagamento di una multa che può arrivare fino a 1.032 euro.
Mentre al contrario, se la somma non versata non supera i 10mila euro, si intercorrerà in una sanzione amministrativa. La cifra da pagare oscillerebbe tra i 10mila e i 50mila euro.
Dunque versare le ritenute previdenziali è sicuramente un obbligo civile imposto dalla legge e quindi che va rispettato. Il problema però è la disparità tra l’illecito e le sanzioni da pagare, che come abbiamo visto arrivano fino a 50mila euro. Cifra sproporzionata rispetto al danno eventualmente compiuto. E soprattutto cifra in grado di mettere in ginocchio le piccole imprese.
In ogni caso la legge parla chiaro, dunque l’unico modo per evitare la situazione, secondo la Federcontribuenti, è quello di controllare assiduamente le caselle di posta certificata. Inoltrando alla società notifiche di esecuzione forzata da parte dell‘Inps, in modo da cercar di risolvere il problema. Inoltre afferma poi che, per far sopravvivere le imprese, è necessario salvare posti di lavoro e dunque abbassare il carico fiscale nei confronti dei datori di lavoro, permettendogli di assumere così maggiormente.
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