Pensioni | Spunta Quota 41, la quale potrebbe sostituire Quota 102: come funzionerebbe nel dettaglio
Quota 100 ha fatto spazio a quota 102. Questa nuova misura da la facoltà di lasciare il lavoro a 62 anni di età, con almeno 38 anni di contributi. Tuttavia, comincia già a farsi largo la voce di una nuova modalità di pensionamento anticipato.
Si tratta di una misura casa alla Lega, Quota 41. Secondo il Carroccio, sarebbe un’ottima misura per aiutare molte persone ad andare in pensione. Attualmente la misura è destinata a tutti i lavoratori precoci. Con lavoratore precoce si intende una persona che ha versato almeno 12 mesi di contributi, seppure non continuativi, prima del compimento del 19° anno di età. Tuttavia non è l’unico requisito da rispettare.
Pensioni, chi può accedere a Quota 41
Ovviamente i 12 mesi di contributi non bastano. In totale se ne devono aver versati almeno 41 e si deve far parte di una delle 5 categorie tutelate: disoccupati, invalidi, caregiver, lavori usuranti e lavori gravosi.
La Lega ed anche i sindacati, invece, vorrebbero estendere questa misura a tutti. Ma c’è un piccolo ostacolo da considerare: i fondi. Per finanziare una misura del genere, l’INPS ha stimato una cifra superiore ai 4 miliardi, che poi passerà a oltre 9 miliardi dopo 10 anni.
Secondo questa proposta, l’uscita del mondo del lavoro avrebbe con 42 anni o 41 anni e 10 mesi di contributi. Pertanto, senza alcuna riduzione dell’assegno pensionistico. Grazie ad alcuni sconti sui requisiti, la misura potrebbe andare a premiare, in particolar modo, le lavoratrici con figli.
Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ha presentato, invece, una proposta diversa. La sua idea prevede un’uscita anticipata per i lavoratori che rientrano nel sistema misto, a 63 anni, con una prestazione pari alla quota contributiva maturata. Al raggiungimento dell’età di accesso, l’assegno diventerà completo.
I requisiti per questa proposta sono aver compiuto 64 o 63 anni ed aver versato i contributi per almeno 60 anni. Inoltre, si deve aver maturato una quota contributiva di pensione almeno 1,2 volte superiore all’assegno sociale. Secondo Tridico, questa misura sarebbe più sostenibile rispetto a Quota 41, perché la spesa sarebbe di 2,5 miliardi per i primi 3 anni ed un risparmio a partire dal 2028. Nel frattempo, l’adeguamento automatico della speranza di vita è stato congelato. Per cui, almeno fino al 2024, l’età pensionistica rimarrà fissa ai 67 anni.