Alcuni lotti di vongole sono stati ritirati dal mercato dal Ministero della Salute poiché infette: tutti i dettagli sul provvedimento
Nuovo provvedimento da parte del Ministero della Salute che ha disposto il ritiro dal mercato di alcune vongole infette.
Il ritiro dei molluschi in questione, di marca Nieddittas e con denominazione ‘vongole veraci nostrane’, è avvenuto in data 24 maggio per rischio chimico. Il produttore è la Cooperativa Pescatori Arborea, con sede in località Mannu Arborea, il quale le commercializza anche. Il peso delle singole unità richiamate è di 1 chilo. Il motivo del ritiro è la possibile presenza di biotossine algali DSP e acido okadaico sul prodotto proveniente dal fornitore.
I lotti incriminati sono i seguenti: NS-221008 del 13/05, NS-221025-14 del 14/05, NS-221025-15 e NS-221036-15 del 15/05/2022, NS-221044-16 del 16/05, NS-221044-17 e NS-221062-17 del 17/05, NS-221062-18 e NS-221067-18 del 18/05, NS-221079-19 del 19/05, NS-221079-20 del 20/05.
Vongole infetti: il rischio con biotossine e acido okadaico
Come già accennato, le vongole in questione sono state ritirate per la presenza di tossine. La prima è la biotossina algali che può produrre un mollusco, in quanto si nutre di fitoplancton che ne possono essere infetti. Ci sono diverse classificazioni di biotossine algali e quella in questione è la DSP (Diarrhetic Shellfish Poisoning), che, a circa mezz’ora dall’ingestione, porta diarrea, mal di testa, nausea, vomito e dolori addominali. Non si tratta di una tossina mortale, però può favorire la nascita di tumori gastrointestinali. L’acido okadaico è la causa della sindrome diarroica da molluschi bivalvi, appunto DSP, e rientra nel Gruppo Uno delle tossine responsabili di tale sintomatologia.