L’Unione Europea in base al nuovo piano REPower EU sta valutando l’obbligo di installazione di pannelli solari sui tetti dei paesi membri. Vediamo perché
Secondo la bozza del nuovo piano REPowerEU, la Commissione europea ha previsto l’installazione di pannelli solari, entro il 2025, sui tetti di tutti gli edifici pubblici dei vari paesi membri.
L’intento principale è quello di svincolarsi dai combustibili fossili russi, velocizzando l’approvazione di nuovi impianti di energia rinnovabile. Inoltre gli edifici a maggiore consumo energetico avranno la priorità assoluta.
Gli obiettivi posti dalla Commissione rispetto alla capacità di energia solare sono di 300 GW entro il 2025 e di 500 GW entro il 2030. Alcuni paesi membri però, tra cui Austria, Belgio, Lituania, Lussemburgo e Spagna, hanno richiesto di alzare la capacità solare fino a 1 TW entro il 2030.
La bozza non specifica ancora tutti gli edifici su cui dovranno essere installati i pannelli. In ogni caso pare sia stato sicuramente stabilito che la misura verrà rivolta a tutti i nuovi stabilimenti e a quelli già esistenti, con classe energetica a partire dalla D in su. Per realizzare il progetto REPowerEU sono stati stanziati circa 195 miliardi di euro.
Inoltre la Commissione europea sta valutando la possibilità di accelerare di gran lunga gli obiettivi dei piani di energia rinnovabile. Con un’aumento del 5% della quota di energie rinnovabili entro il 2030. E con una riduzione del 13% del consumo energetico entro lo stesso anno; in sostituzione dell’attuale 9%.
Il REPowerEU inoltre affronta anche altri temi, come i punti critici dell’infrastruttura del gas. Secondo l’organo dell’Unione Europea infatti, se la Russia decidesse di interrompere le forniture di gas nei confronti dei paesi membri, sarebbe necessario ed inevitabile il razionamento di quest’ultimo.
La piena attuazione delle proposte incluse nel piano REPowerEU, comporterebbe la riduzione effettiva del consumo di gas fino al 30%. I settori più colpiti sarebbero: l‘industria chimica, l’industria del vetro e l’industria della ceramica.
In ogni caso il progetto discusso dalla Commissione è sicuramente molto valido. Non solo incentiva la creazione di nuovi posti di lavoro, ma favorisce anche e soprattutto la lotta contro l’inquinamento ambientale. Va specificato però, che la decisione finale, rispetto alle varie proposte contenute all’interno del piano spetterà al Parlamento europeo e ai vari governi nazionali. Dunque non ci resta che attendere.
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