La serie Netflix ‘Clark’ è tra le più viste del momento: ci sarà anche una seconda stagione? Come stanno le cose
Clark è uscita solo 5 giorni fa sulla piattaforma di streaming più famosa del mondo, ma ha già raccolto parecchi consensi.
La serie parla delle vicende del criminale più famoso ed amato di Svezia, Clark Olofsson, che è interpretato da Bill Skarsgard. Negli anni ’70, l’uomo ha compiuto tutta una serie di crimini, tra cui molte rapine, che lo hanno reso una vera e propria celebrità nel suo paese natale, una sorta di Lupin scandinavo.
La miniserie, composta da 6 puntate, unisce elementi del genere crime – com’è prevedibile per un soggetto del genere – a toni da commedia; il tutto è dipinto attraverso gli sgargianti colori degli anni ’70. Sembra proprio possibile annoiarsi con un prodotto del genere, e per questo motivo ci si interroga riguardo ad una possibile seconda stagione.
Ci sono speranze per Clark 2?
Clark non solo si basa su fatti reali, ma in particolare sull’autobiografia dello stesso sig. Olofsson, da lui scritta dopo aver scontato le sue condanne ed essersi trasferito in Belgio.
Per questo motivo, la serie è riuscita ad essere così accattivante: riesce ad offrire una precisione ed una dovizia di particolari davvero unica nel suo genere, proprio perché è una sorta di racconto in “prima persona”.
La trama è stata pensata specificatamente per essere trasmessa in 6 puntate che raccontano le principali vicende che hanno caratterizzato la vita criminale di Clark Olofsson: dalla triste infanzia con un padre violento ed alcolizzato ad i celebri fatti della rapina della Kreditbanken di Stoccolma.
Olofsson fu un protagonista molto particolare dell’evento che portò alla “nascita” della Sindrome di Stoccolma. La rapina, con conseguente presa in ostaggio di diverse persone, fu compiuta da Jan-Erik Olsson, ex compagno di scorribande di Clark. Olsson, che nella serie è interpretato da Christoffer Nordenrot, richiese il rilascio di Olofsson, che era già stato arrestato per dei precedenti crimini. Clark si impegnò a proteggere gli ostaggi.
Come, si può capire uno dei punti di forza della serie è il realismo, che è facilitato dalla presenza di un resoconto diretto – la biografia dello stesso Clark, che arriva fino ai giorni d’oggi. La miniserie è riuscita a coprire i principali eventi della sua vita. Per cui, un eventuale seconda stagione dovrebbe contenere delle storie inventate da parte degli sceneggiatori: il rischio di snaturare il prodotto è alto e si potrebbe rischiare di danneggiare un prodotto di qualità.
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