Adescamento online e pedopornografia. Nel 2021 sono aumentati di circa il 50% i casi di minori che vengono adescati sul web da adulti irretenti.
Solo sentir nominare le parole “adescamento di minori online” e “pedopornografia”, fa venire la pelle d’oca.
Ancor peggio è prendere coscienza dei dati che sono stati forniti da alcuni rapporti della polizia postale, fatti in collaborazione con Save the Children. Infatti nel 2021 i casi di adescamento online da parte di adulti nei con fronti dei minori è salito di circa il 50%. Precisamente ci sono stati ben 531 minori, vittime di questi meccanismi. Come riporta Rai News, i dati evidenziano che i minori adescati sono compresi tra i 0 e i 13 anni e sono circa il 52% maschi e il 48% femmine.
La polizia postale all’interno del rapporto, ha esplicitamente specificato quali sono le tecniche e le modalità che adoperano questi criminali.
Nella maggior parte dei casi l’adulto abusante è dotato di grandi capacità manipolatorie e di grande pazienza, ha un ampia conoscenza dei linguaggi, delle abitudini e dei gusti della vittima. I bambini vengono letteralmente affascinati dai propri adescatori, tramite la “promessa” di un rapporto sentimentale o comunque esclusivo, che fa leva sulle loro fragilità. Proprio in nome di quest’ultimo, vengono convinti ad inviare immagini pornografiche o a compiere atti sessali tramite i social network. In realtà i social non sono le uniche piattaforme ad alto rischio, nell’ultimo periodo molti di questi crimini sono stati attuati tramite videogiochi online (a causa dell’ampio utilizzo di questi programmi da parte dei più piccoli).
Un dato ancora più preoccupante è che tra gli adescatori vi è anche una piccola percentuale di minorenni. In particolare, secondo il rapporto della polizia postale, nel 2021 sono stati 49 i ragazzini under 18 indagati per adescamento online.
L’arma più efficace per combattere il fenomeno, oltre a cercare di eliminare o quanto meno ridurre l’utilizzo di queste piattaforme per i minori di 13 anni, è la prevenzione. Proprio per questo la polizia postale, in collaborazione con Save the Children, ha dato vita ad una guida, divisa in fasce d’età, per i genitori che vogliono prevenire il problema, educando il bambino fin dai suoi primi anni di vita.
Importantissimo è parlare con i propri figli, spiegargli cosa è giusto e cosa non lo è. Soprattutto spiegargli cosa sono i social, come utilizzarli e cosa si deve e non si deve pubblicare. Tutto ciò unito ad un controllo assiduo da parte dei genitori su tutto il processo di creazione e di utilizzo della piattaforma personale del bambino.
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