Whatsapp, italiani a rischio: milioni di numeri di utenti del nostro Paese sono finiti in vendita online. Come verificare se c’è anche il tuo.
I dati rubati comprendono non solo i numeri di cellulare, ma anche nomi e cognomi dei proprietari degli account. 19 milioni di italiani coinvolti in questo furto di dati sensibili.
Cento milioni di numeri Whatsapp sono finiti in vendita online. Un furto di dati sensibili che comprende anche nomi e cognomi degli utenti di ciascun account è stato segnalato da un rapporto ad opera di RedHotCyber. 19 milioni di questi sono numeri italiani, associati alle identità di persone del nostro Paese. L’enorme mole di dati sensibili è adesso in vendita sul forum BrechForum.
I dati sono aggiornati a gennaio 2022. La preoccupazione è tanta perché è confermato che sono interessati i dati quasi di un italiano su tre. Cosa potrebbe fare un malintenzionato con questi dati? Dalle truffe via sms all’inserimento dei numeri su database dannosi. Purtroppo il rischio è concreto e non sembra ci sia molto da fare. Se i nostri dati sono stati sottratti e messi in vendita online, non potremmo far altro che cambiare numero di cellulare su Whatsapp.
Whatsapp: rubati numeri di telefono e dati sensibili
Un data breach così non si era mai visto ai danni di Whatsapp. È il più grave e di grosse dimensioni che l’app abbia mai subito. Un evento simile si era registrato già lo scorso anno: i dati di oltre 70 milioni di utenti, tra cui circa 24 milioni di italiani, pubblicati online su RaidForum.
Il rischio principale è l’arrivo di continui tentativi di phishing. Se arriva un SMS sospetto, fare sempre attenzione a tutto. Dal mittente al testo del messaggio. Non cliccare mai un link presente all’interno del messaggio se non si è certi al 100% che sia un link sicuro. Le truffe sono pericolose perché in pochi secondi potrebbero svuotare il tuo conto e rubare importanti dati sensibili.
Online è finita anche la prova che i numeri degli utenti italiani siano reali. Un utente si è messo in contatto con il responsabile del furto dei dati e ha ottenuto cinquemila numeri con rispettivi nomi e cognomi che certificano la provenienza italiana e la veridicità del fatto. Sono coinvolti utenti di tutto il mondo: non solo l’Italia, ma anche Stati Uniti d’America, Francia, Spagna, Russia, Regno Unito, Malesia, Olanda, Germania, Australia e tanti altri.