Il Governo ha introdotto il cashback in una versione rinnovata: scopriamo come ottenere dei rimborsi fino al 19% sulle spese realizzate
L’Esecutivo ha introdotto nuovamente il Cashback di Stato, la misura è stata inaugurata dal Governo Conte.
Tale iniziativa è stata fonte di tantissime critiche oggetto da parte dell’opposizione. Il cashback è nato come un rimborso per i pagamenti digitali che permetteva di recuperare il 10% su una spesa fino ad un limite di 1.500 euro. La sospensione della misura a partire dalla fine di giugno ha permesso alle casse pubbliche un risparmio stimato di oltre un miliardo. Coloro che hanno effettuato tra l’1 gennaio e il 30 giugno 2021 dei pagamenti con carta hanno ricevuto i rimborsi spettanti sul 10% delle spese realizzate. Anche il Super Cashback aveva riscosso molto successo, il premio di 1.500 euro concesso ai primi 100mila utenti che hanno fatto più transizioni nell’arco dei 6 mesi. La misura sembrava completamente cancellata con il governo Draghi. Il Presidente del Consiglio, infatti, non ha mai celato il suo parere negativo su tale misura.
Dunque, il cashback tornerà in una versione rinnovata. L’obiettivo è quello di spingere gli italiani a usare le carte di pagamento e i metodi digitali.
Come funziona la nuova versione del Cashback di Stato
La nuova versione del Cashback non garantisce rimborsi per tutti i tipi di spese sostenute con un tetto massimo per ottenere il bonus e superbonus. La misura sarà invece concessa a tutte le spese oggetto di detrazione fiscale.
Stiamo quindi parlando di quelle per cui è necessario metterà da parte scontrini e fatture che si potranno poi scaricare attraverso la dichiarazione dei redditi. Come ad esempio quelle relative alle visite mediche specialistiche e l’acquisto di dispositivi medici e sanitari. Il rimborso sarà erogato nella misura del 19% della somma pagata.
L’obiettivo, inoltre, sembra essere sempre lo stesso: arginare l’uso del contante e, di conseguenza anche l’evasione. La nuova versione del Cashback di Stato, però, ha come scopo principale quello di ridurre i tempi della burocrazia, portando a compimento la digitalizzazione globale della Pubblica Amministrazione. L’accredito delle somme spettanti sarà automatico, direttamente sul conto corrente associato al metodo di pagamento effettuato con carta di debito o di credito e con altri strumenti digitali. Tuttavia, secondo quanto è emerso, sarà comunque necessario, per permettere di identificare il contribuente, lo Spid. Laura Castelli, viceministra dell’Economia, ha dichiarato all’Agi che così facendo si agevoleranno tutte le procedure per ottenere ciò che spetta ed è previsto dalla legge.