Addio al pezzotto? La Guardia di Finanza, con un’importante operazione di contrasto alla pirateria, ha chiuso i server e ora multerà i clienti
La pirateria è uno dei maggiori problemi per le autorità come la Guardia di Finanza che combatte ogni giorno questa grave forma di illegalità. Nell’ambito delle pay TV, ne è simbolo il cosiddetto pezzotto, uno strumento che riesce a convogliare tutte le piattaforme a pagamento a fronte di un irrisorio pagamento mensile a coloro che alimentano il servizio.
La GdF, in Campania, ha scoperto un server con 500.000 utenti attivi in tutta Italia e anche all’estero. Sono 20 le persone finite nel registro degli indagati, mentre gli abbonati ora verranno identificati e multati con sanzioni minime di 1000 euro.
“La Guardia di Finanza ha il pieno sostegno di Sky nella sua attività di contrasto alla pirateria audiovisiva e accogliamo con favore l’operazione di oggi, l’ultima di una serie di azioni sempre più efficaci volte a porre fine a questo fenomeno illegale”, ha commentato Sky dopo l’operazione della GdF.
Come funziona l’IPTV, cos’è e come possono beccarti
L’IPTV, acronimo di Internet Protocol Television, trasmette i contenuti attraverso la connessione Internet standard invece di usare le onde radio o microonde. Grazie a ciò, si può scegliere cosa guardare e quando farlo. Insomma, c’è la possibilità di usufruire dei canali televisivi e non solo, come se fossero contenuti in streaming.
I contraffattori, per creare le IPTV illegali, utilizzano decoder regolari per la ricezione di video dalle piattaforme in abbonamenti e, attraverso alcuni server, li ridistribuiscono via internet, usando una codifica del segnale.
Le autorità possono rintracciare chi utilizza le IPTV illegali grazie all’indirizzo IP della connessione internet. Qualsiasi attività online viene associata all’IP dell’intestatario di una determinata connessione internet, che sia mobile, adsl o fibra.