Il Governo ha introdotto il bonus affitti, si tratta di un credito d’imposta per i canoni di locazione: tutti i dettagli
Tra i tanti incentivi introdotti il Governo ha previsto anche il bonus affitto. Si tratta di un credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda.
Potranno beneficiare di tale misura anche le imprese che si occupano della gestione delle piscine. L’obiettivo è quello di porre rimedio alla crisi economica dovuta dalle misure di contrasto al COVID-19. Tale sostegno era già presente nel cosiddetto ‘Decreto Rilancio‘. Così come riferisce Informazione Fiscale, l’agevolazione è stata nuovamente riprese nel cosiddetto ‘Decreto Sostegni Ter’. Poi, al momento della conversione del provvedimento, il Governo ha deciso di estendere il suo ambito operativo.
La novità è frutto delle richieste di Marco Sublimi, rappresentante del coordinamento nazionale delle associazioni dei gestori delle piscine italiane. Dunque queste imprese potranno beneficiare della misura per i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2022. Il Ministero del Turismo aveva proposto di confermare tale agevolazione per tutto il primo semestre del 2022, richiesta però respinta.
Bonus affitti 2022, tutti i requisiti per potervi accedere
Potranno usufruire del bonus esclusivamente coloro i quali hanno subito una riduzione del fatturato o dei corrispettivi nel mese di riferimento dell’anno 2022 pari almeno al 50% rispetto allo stesso mese dell’anno 2019. In ogni caso, gli aventi diritto dovranno presentare una specifica autodichiarazione all’Agenzia delle entrate che provi il possesso dei requisiti e la validità delle condizioni e dei limiti necessari per poter usufruire del bonus.
Il credito d’imposta ammonta al 60% dell’importo mensile del canone di locazione, di leasing o di concessione di immobili ad uso non abitativo finalizzati all’impiego nell’attività industriale, commerciale, artigianale. O ancora agricola, di interesse turistico o all’esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo.
Si abbassa però al 30% “in caso di contratti di servizi a prestazioni complesse o di affitto d’azienda, comprensivi di almeno un immobile a uso non abitativo destinato allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale, artigianale. O agricola, di interesse turistico o all’esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo“, si legge nel provvedimento. Invece, per quanto riguarda le strutture turistico-ricettive, il credito d’imposta relativo all’affitto d’azienda è stabilito nella misura del 50%. Inoltre, nel caso in cui in relazione alla medesima struttura turistico-ricettiva siano sottoscritti due contratti distinti, si potrà beneficiare del credito d’imposta per entrambi i contratti. Qualora uno sia relativo alla locazione dell’immobile e uno relativo all’affitto d’azienda.