I videogiochi diventano una terapia medica: di cosa si tratta

I videogiochi possono diventare una terapia medica? Il progetto che potrebbe rivoluzionare la visione del mondo videoludico.

Da parecchi anni si discute sui fenomeni che i videogiochi hanno creato o acuito nelle nuove generazioni. Si tratta di dipendenza? Molti studi chiariscono che un uso prolungato delle console reiterato nel tempo può comportare molti problemi. Eppure, nell’ultimo periodo stiamo scoprendo come esiste la possibilità di usufruire del mondo videoludico per scopi prettamente medici.

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Una persona gioca con i videogiochi attraverso un joystick (via pixabay)

Per questo motivo, quindi, sicuramente non stupisce la notizia della nascita di un team di esperti che ha l’intento di sviluppare dei titoli prettamente terapeutici. Un modo per creare, poi, percorsi di cura veri e propri a cui ci si potrà sottoporre. Il tutto nasce da Mike Wilson, co-fondatore dell’azienda Devolver Digital, e da Ryan Douglas, esperto di dispositivi medici. La loro missione? Attraverso la creazione del nuovo studio DeepWell Digital Therapeutics si proverà a dar vita a videogiochi che possano aiutare la cura di patologie come la depressione e l’ADHD, ovvero il disturbo da deficit dell’attenzione.

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I videogiochi come terapia medica: come funziona?

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Un joystick della Xbox poggiato su un tavolo con alle spalle una tastiera (via pixabay)

I fondatori si dicono entusiasti perché il momento storico è propizio per generare un’inversione di tendenza nella cultura mondiale. I videogiochi, per la loro capillarità, possono diventare uno strumento fondamentale nei percorsi di cura e, dunque, diventare un vero e proprio supporto al servizio della scienza. La società di sviluppo punterà, in primis, a creare dei titoli che possano essere coinvolgenti, altrimenti sarebbe impossibile dar vita ad un percorso terapeutico. Bisogna ovviamente sottolineare come questo sistema non sostituisca in alcun modo i medici e gli esperti del settore della salute mentale, ma sia un supporto a vantaggio loro e dei pazienti. Inoltre, l’introduzione delle terapie digitali permetterà di non dover sottoporre i prodotti ai test rigorosi dei farmaci.

Al progetto partecipano esperti del mondo dei videogiochi e della medicina di tutto il mondo. Uno dei primi obiettivi è quello di creare una Game Jam che ogni anno possa svolgersi dall’1 e fino al 22 maggio. L’obiettivo, ovviamente, è quello di creare una vera e propria community che possa supportare “coloro che soffrono di stress, ansia e depressione”, come riporta Tgcom 24. Insomma, un’evoluzione che permetterà di rivalutare l’azione dei videogiochi sulle persone.

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