Tra pochi giorni sarà possibile incassare l’assegno unico universale: cos’è, come funziona e che cosa devi sapere prima di fare richiesta.
Il 1° marzo al via i pagamenti per l’assegno unico universale per i figli: una misura messa a punto dal Governo per aiutare le famiglie. Prima di fare richiesta all’INPS e incassare l’assegno mensile, però, ci sono alcuni aspetti da conoscere per non farsi trovare impreparati.
Da marzo partiranno i pagamenti per l’assegno unico universale per i figli a carico, l’ultima misura ideata dal Governo per sostenere le famiglie in questo momento storico di crisi. È possibile fare richiesta entro il mese di giugno per ricevere l’assegno mensile già in questo anno solare 2022, con tanto di riconoscimento degli arretrati da marzo. C’è da fare qualche precisazione sulla procedura per richiedere all’INPS l’assegnazione di questo aiuto dello Stato.
L’assegno per i figli a carico, a partire da quest’anno, va ad assorbire e al tempo stesso sostituire tutta una serie di misure bonus e agevolazioni in vigore fino allo scorso anno. I genitori ne hanno diritto dal settimo mese di gravidanza e fino al ventunesimo anno di età del figlio. L’importo sarà inversamente proporzionale all’ISEE: cioè, più il reddito è alto e meno corposo sarà l’assegno. Il massimo è 175 euro mensili per chi ha un indicatore di reddito pari o inferiore ai 15 mila euro, il minimo scende a 50 euro per i redditi da 40 mila euro in su.
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Il valore dell’assegno può aumentare anche in relazione al numero dei figli. Le famiglie numerose riceveranno di più, altri aspetti sono la presenza nel nucleo familiare di figli con disabilità o la giovane età della madre (se sotto i 21 anni). Entrambi i genitori (o un tutore del figlio) possono presentare richiesta.
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L’INPS ha pubblicato alcuni chiarimenti, utili da sapere prima di fare richiesta e incassare l’assegno unico mensile. Per ricevere l’aiuto economico, il titolare del conto correnti identificato dal codice Iban specificato nella domanda deve necessariamente essere il richiedente dell’assegno unico. Dunque, il conto su cui arriverà il bonifico non può essere una persona differente da chi presenta la domanda. È invece possibile ricevere l’accredito su un conto cointestato al beneficiario richiedente.
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Il conto corrente su cui viene richiesto l’accredito in fase di domanda deve essere attivo e regolarmente intestato o cointestato a chi presenta richiesta. Per riscuotere l’assegno non basta presentare una delega, il codice fiscale del richiedente dovrà corrispondere esattamente a quello che risulta all’Istituto di Credito come codice fiscale del titolare del conto corrente.
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