Il Garante per la privacy ha sanzionato Enel Energia per oltre 26 milioni di euro: il motivo. Questo comporta un rischio o un pericolo per i clienti? Scopriamolo insieme.
Il Garante per la privacy ha comminato una sanzione ad Enel Energia per un importo pari a 26.513.977 euro. L’imputazione è quella di telemarketing aggressivo, o meglio, trattamento illecito dei dati personali degli utenti per scopi di telemarketing.
Oltre a dover pagare la suddetta sanzione, Enel Energia dovrà sottostare ad alcune misure del GDPR per adeguarsi alla normativa vigente in Europa in merito alla tutela dei dati. Andrà in particolare implementato il diritto di opposizione alle promozioni così da dare riscontro agli interessati entro 30 giorni dall’avvenuta richiesta.
La risposta della società non si è però fatta attendere: “Abbiamo rilevato come il fenomeno fraudolento degli operatori abusivi – i quali si spacciano per agenti Enel Energia per ottenere attenzione e poi offrire contratti con terzi concorrenti – esponga la stessa a danni rilevanti anche d’immagine.
Enel Energia, da sempre impegnata nel migliorare la qualità del proprio servizio e nel garantire la riservatezza dei dati dei clienti, adotta tutte le misure volte a rispettare le disposizioni normative in materia di GDPR. E’ stata denunciata in più circostanze l’illecita circolazione di dati personali utilizzati da parte di terzi per pratiche commerciali scorrette e fornendo piena collaborazione alle istituzioni coinvolte”.
La decisione del Garante è arrivata a seguito di molteplici reclami da parte degli utenti che hanno recriminato la mancata possibilità di far valere i diritti in tema di dati personali. A quanto pare questi ultimi erano soliti ricevere telefonate indesiderate per conto di Enel Energia volte a promuovere offerte e iniziative della società nell’ambito della fornitura energetica.
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Il Garante della privacy ha anche riscontrato come il passaggio dal mercato tutelato a quello libero, abbia portato ad uno spaventoso incremento del telemarketing aggressivo.
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Non dovrebbero esserci comunque reali rischi per i dati degli utenti, tutelati dall’intervento del Garante per la privacy. Inoltre, il Governo qualche settimana fa ha annunciato la nuova procedura per bloccare call center e simili anche da cellulare. Ha, infatti, esteso il registro degli oppositori anche sui dispositivi mobili. L’iscrizione o l’eliminazione da questo registro può avvenire attraverso quattro modalità (clicca qui per saperne di più).
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