Il Governo con la nuova legge di Bilancio ha prorogato il bonus cultura anche per il 2022: tutti i requisiti per beneficiare dell’incentivo
L’Esecutivo, nella recente legge di Bilancio, ha prorogato il bonus cultura introdotto nel 2016. Tutti coloro che sono nati nel 2004 potranno beneficiare dell’incentivo pari a 500 euro. I fondi stanziati dal Governo sono pari a 230 milioni di euro annui. Inoltre, il Bilancio 2022 ha introdotto controlli più rigorosi sul corretto utilizzo dell’incentivo.
Successivamente, infatti, il Ministro della cultura stabilirà anche nuove regole, con le relative date di fruizione. Per poterne usufruire sarà sufficiente registrarsi sulla piattaforma 18App. Tuttavia è necessario possedere lo Spid. Immediatamente verranno riprodotti i voucher elettronici con il rispettivo codice identificativo. Ogni buono è nominativo, dunque soltanto il beneficiario potrà utilizzarlo. Di seguito i passaggi da seguire per ottenere il bonus:
- Eseguire l’accesso alla piattaforma 18App con SPID e autorizzare l’accesso;
- Confermare i dati presenti in schermata e dare il consenso alle condizioni d’uso;
- Ricezione di un’email di conferma del buon esito della registrazione e completamento della procedura.
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Bonus cultura 2022: cosa si può acquistare con i voucher da 500 euro
I voucher da 500 euro non rappresentano fonte di reddito imponibile e non verranno considerati nel computo Isee. La carta elettronica può essere usata per cinema, musica e concerti, eventi culturali, libri, musei, monumenti e parchi, teatro e danza, corsi di musica, di teatro, di lingua straniera, abbonamenti a quotidiani anche in formato digitale.
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Nella piattaforma 18App, inoltre, sono elencati gli esercizi commerciali abilitati nei quali si potrà utilizzare l’incentivo. Si può stampare oppure salvare in formato pdf o immagine sui propri dispositivi elettronici ed è spendibile solo sul territorio italiano. La misura è rivolta a favore di tutti i ragazzi che alla data del 31 dicembre 2022 abbiano compiuto 18 anni. Tuttavia, gli stessi ragazzi devono essere residenti in Italia o quanto meno in possesso del permesso di soggiorno.
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