Zerocalcare, il noto fumettista italiano ottiene finalmente la sua rivincita: “Cosa mi diceva la gente”. Scopriamo cos’ha confessato.
Il fumettista Zerocalcare, pseudonimo di Michele Rech, sta raggiungendo una grandissima popolarità in Italia. Complice non solo il suo talento ma anche il grande successo riscosso dalla sua prima serie tv rilasciata sulla piattaforma di Netflix. Michele Rech ha deciso di parlare della sua arte e della sua esperienza come disegnatore nel corso di un’intervista rilasciata al Guardian. Sono passati ormai ben 10 anni dall’uscita del suo primo graphic novel: La profezia dell’armadillo, e proprio in relazione a questo Zerocalcare ha raccontato il percorso della sua carriera e soprattutto le sue difficoltà iniziali. Quel lavoro era stato rifiutato infatti da decine di editori. Scopriamo cos’ha detto il fumettista italiano.
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Zerocalcare fin dall’inizia ha ammesso di non aver mai pensato che disegnare fumetti potesse essere una vera e propria fonte di reddito. Il disegnatore ha confessato inoltre che “molte persone mi dicevano che non avevo abbastanza talento per diventare un fumettista“. Quando la Bao edizioni ha deciso prima fra tutti di pubblicare il suo primo libro La profezia dell’armadillo, è arrivato a ristamparlo ben 24 volte per una vendita di circa 150 mila copie. Zerocalcare ha detto in merito: “L’ultima volta il firmacopie è durato 14 ore. È estenuante. Mi dicono che dovrei assumere un agente, qualcuno che metta dei limiti a questa cosa. Ma per me sarebbe un’ingiustizia, e mi sentirei in colpa”.
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I piccoli traguardi iniziali sono però arrivati all’apice con il grandissimo successo riscosso con l’uscita della sua serie tv targata Netflix Strappare lungo i bordi. Proprio per questo il fumettista ha ammesso che la sua vita è ormai cambiata radicalmente: “Devo imparare che le cose non sono come erano un mese fa. E non è facile per uno come me”. L’idea della serie animata era un progetto che Michele coltivava da tempo, così, dopo aver mandato centinaia di e-mail a Netflix, alla fine hanno accettato. La serie non ha avuto un grande successo nella Turchia di Erdogan a causa delle bandiere curde disegnate per la scenografia. Su questo Zerocalcare è stato molto chiaro: “Sono le bandiere delle persone che hanno liberato la Siria settentrionale dall’Isis. Di coloro che hanno dato la vita per combattere il fondamentalismo islamico”.
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