Al pranzo di Natale sulle tavole degli italiani protagonista indiscussa è la frutta secca: scopriamo dove nasce questa tradizione
A Natale ci sono alcuni cibi che non possono proprio mancare sulla tavola degli italiani. Una delle tradizioni culinarie sempre presenti, dal nord al sud della Penisola è la frutta secca. Si tratta di una consuetudine che risale ai tempi antichi, addirittura all’epoca romana, dunque, ancor prima che si celebrasse il Natale. In quell’epoca storica, la frutta secca era considerato un vero e proprio dolce ottimo da consumare alla fine dei banchetti più ricercati.
Inoltre, tale prelibatezza rappresentava anche un segno di buon auspicio per i romani, al tal punto che nei matrimoni era usanza spargere dei gherigli di noce sul pavimento delle abitazioni del futuro sposo. Questa tradizione, poi, è stata tramandata fino ai giorni nostri, diventando una delle usanze cristiane, simbolo del pranzo natalizio. In ogni caso, il motivo per cui si mangia frutta secca a Natale non è ancora chiaro, diverse sono le ipotesi avanzate.
LEGGI ANCHE —> Bonus rubinetti verso la scadenza: requisiti e come fare domanda
Mangiare frutta secca a Natale: come è nata l’usanza
Tra quelle più realistiche c’è quella legata alla stagionalità della frutta. In inverno, infatti, è piuttosto complicato reperire della frutta fresca. Dunque, proprio per questo, in passato si usava essiccarla nel corso della bella stagione per poterla poi consumare anche nel periodo invernale.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE —> Bancomat o carta? Che differenza c’è tra le due quando si paga alla cassa
Un’altra teoria ritiene invece che, poiché la popolazione era per lo più povera, a Natale era consuetudine ricevere come regalo della frutta secca. Un dono che potevano permettersi quasi tutti. Ancora oggi, infatti, è usanza comune regalare cesti natalizi contenenti il cibo in questione.