Diga Campolattaro, in Campania la più grande opera idrica del Sud Italia. Il presidente Vincenzo De Luca: “Premiata la capacità progettuale”.
Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile ha firmato il Decreto che stanzia 205 milioni di euro per il progetto della Regione Campania relativo alla Diga di Campolattaro. I fondi approvati dal Ministro Giovannini arrivano dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
L’imponente opera comprende una galleria di derivazione, lunga 7,5 chilometri, un impianto di potabilizzazione con potenzialità massima di 3000 litri al secondo, le reti di diramazione per decine di chilometri che consentiranno l’alimentazione dell’intera provincia di Benevento (con particolare riferimento a città capoluogo, Fortore, Alto Sannio, Valle Telesina) il collegamento con i principali acquedotti regionali, opere ad uso irriguo nella valle Telesina. Il costo complessivo dell’opera è di circa 480 milioni di euro, di cui 275 a carico della Regione Campania, che sarà soggetto attuatore.
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Il presidente Vincenzo De Luca ha rilasciato una dichiarazione: “Viene premiata la capacità progettuale della Campania. La Regione ha proposto l’intervento idrico più importante nell’Italia meridionale per i prossimi decenni. Si tratta di un’opera strategica, fortemente voluta dall’amministrazione regionale. Essa consentirà di raggiungere la piena autonomia idrica della nostra regione”.
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De Luca nei giorni scorsi ha chiarito la necessità dell’ultima ordinanza firmata per i giorni di festa (Vigilia, Natale e Capodanno). Ecco quanto evidenziato dalla redazione di Vesuvius.it: “L’ultima ordinanza regionale con la quale abbiamo introdotto misure di contenimento del contagio era il minimo di prudenza e responsabilità necessarie, non è la ghigliottina. L’obiettivo è evitare assembramenti davanti ai bar e ai pub di gente che consuma alcolici, generando rischi. Non è un grandissimo sacrificio. L’alternativa alla responsabilità e al contenimento del Covid è la chiusura di tutto. Lo dico con grande serenità e semplicità, ma anche con grande chiarezza.
Se perdiamo la testa nella settimana dalla Vigilia di Natale e a Capodanno, noi buttiamo a mare tutto quello che abbiamo fatto in questi mesi, e ci ritroviamo a metà gennaio nella necessità di dover richiudere i bar e i ristoranti, le attività che comportano assembramenti, i negozi, le palestre, i cinema, i teatri. Diventerà inevitabile. Tutto rimarrà aperto, magari solo con qualche limitazione come nell’ordinanza, se saremo responsabili”.
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