Racket di Natale a Napoli, con due intimidazione: bomba contro negozio di telefonia e colpi di pistola contro un bar.
Primi racket di Natale a Napoli, infatti in questi giorni i carabinieri hanno rilevato una bomba davanti a un negozio di telefonia, colpi di pistola sulla saracinesca di un bar ed addirittura un ordigno davanti a un centro scommesse. Sono in corso le indagini delle forze dell’ordine. Al momento la pista più concreta è quella del racket. Spesso questi colpi si concentrano specialmente durante il periodo natalizio, a Pasqua e Ferragosto. Questo fenomeno è legato anche al pizzo che dissangua i commercianti costretti a pagare per evitare i ‘previsti‘.
Durante la notte appena trascorsa sono accaduti altri due episodi. Infatti il primo dei due racket è avvenuto a San Giuseppe Vesuviano, in provincia di Napoli. A poche ore del mattino una bomba è esplosa davanti al civico 74 di piazza Garibaldi, poco distante dal Santuario di San Giuseppe. Inoltre l’obiettivo dei criminali è un negozio di telefonia. Secondo gli inquirenti non si tratterebbe di una rapina ma di una palese intimidazione.
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Napoli, racket sotto Natale: altri due colpe durante la settimana
Un’ora prima della mezzanotte a Boscoreale, i carabinieri della compagnia di Torre Annunziata sono intervenuti dopo la segnalazione di un cittadino. Infatti stando alla denuncia, i residenti hanno udito dei colpi di pistola contro la serranda di un bar all’86 di via Trivio Marchesa. Le forze dell’ordine hanno quindi ritrovato quattro bossoli di pistola per strada. Anche qui si trattava di un messaggio intimidatorio. Adesso le Fiamme Argento indagano sul caso e ad aiutarli ci penseranno le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza della zona.
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Sempre nel napoletano, questa volta a Giugliano, una decina di giorni fa le forze dell’ordine hanno rilevato un attacco dinamitardo. Infatti una bomba è esplosa in via Madonna del Pantano 72, vicino all’ingresso di un centro scommesse a Varcaturo. Il proprietario dell’attività avrebbe già subito e denunciato dei gesti intimidatori da parte dei clan locali.