Tra i grandi protagonisti della storia di Sanremo troviamo gli irriverenti Elio, che nelle ultime ore ha rivelato un clamoroso retroscena.
Una delle grandi personalità della musica italiana, e dello spettacolo in generale, è Stefano Belisari leader del gruppo Elio e Le Storie Tese. Il gruppo ha calcato più volte il palco di Sanremo con diversi travestimenti e riuscendo a lasciare a bocca aperta il pubblico ben prima dell’irriverenza di Achille Lauro. Inoltre Elio nel corso della sua carriera si è reso protagonista di un’esibizione censurata dalla Rai al Primo Maggio, ma anche di un cameo in un film di Rocco Siffredi.
Nelle ultime ore il cantante ha deciso di rilasciare un’intervista per presentare il suo libro sul Baseball chiamato: “Mi chiamavano Maesutori“, edito Baldini+Castoldi. Inoltre il nuovo prodotto dell’artista è stato pubblicato lo scorso 2 dicembre. Nel corso dell’intervista Elio non ha solamente raccontato la sua passione per il Baseball. Infatti il cantante ha rivelato un clamoroso retroscena su Sanremo ’96, dove partecipò con il brano ‘La Terra dei Cachi’. Andiamo quindi a vedere le sue parole sulle pagine del Corriere della Sera.
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Sanremo, Elio rivela il particolare retroscena: “Me lo disse un investigatore”
Durante la sua intervista al Corriere della Sera, Elio ha parlato della sua grande passione per il baseball. Parlando dello sport americano, il cantante ha rivelato: “Nel 1988, Faso, il bassista delle Storie Tese, che odiava il calcio, propose di scegliere uno sport da fare con tutti gli amici. Abbiamo iniziato al Parco Lambro quando era pieno di tossicodipendenti“. L’artista ha rivelato che le prime volte il gruppo giocava con dei guantoni da sci. Una volta che arrivarono gli attrezzi giusti, si iscrissero al campionato italiano di A2 perdendo la prima partita 44 a 2.
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Ovviamente non poteva mancare la parentesi su Sanremo 1996, dove il gruppo arrivò al secondo posto con ‘La Terra dei Cachi’. Infatti in merito il cantante ha dichiarato: “C’era stata un’indagine sulla classifica. Ci interrogarono e un investigatore mi confidò: avete vinto voi, ma non si può dire. Dopo anni, vedo Giorgia e mi fa: l’hanno detto anche a me“. La canzone, infatti, forse era troppo scomoda, visto che denunciava tutte le problematiche che viveva il paese in quel periodo. Inoltre ben presto il singolo diventa una vera e propria hit, che riuscì ad essere cantata da ogni fascia d’età del pubblico italiano.