Canone Rai, multa di 600 euro per chi non paga: si rischia anche il carcere

Canone Rai, in arrivo la multa fino a 600 euro per chi non paga: si rischia anche il carcere. Scopriamo tutti dettagli a riguardo.

Il Canone Rai Ordinario è un’imposta prevista per la detenzione di uno o più apparecchi atti alla ricezione delle trasmissioni radio televisive. Il contributo da pagare si trova inserito attualmente all’interno della bolletta dell’energia elettrica ma diventerà presto una tassa singola. Il canone Tv dovrà dunque uscire dalla bolletta elettrica dopo il 2022 in accordo con gli impegni presi con l’Europa con il Piano di Ripresa e Resilienza (PNRR).

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Questa decisione riguarda l’impegno preso dal governo di Mario Draghi con Bruxelles per tagliare dai conti energetici oneri definiti impropri. Il pagamento dei 90 euro all’anno (dieci rate da 9 euro ciascuna) non saranno più integrati alla bolletta della luce. Il canone verrà dunque pagato solo da chi dichiara di essere in possesso di una televisione. Ma scopriamo insieme quali sono i rischi se si dichiara il falso.

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Canone Rai, multa di 600 euro per chi non paga

Per quanto riguarda il pagamento del canone Rai, sono previsti oltre 600 euro di multa a cui possono essere associati addirittura 2 anni di carcere per chi non adempie al pagamento dei 90 euro annui pur possedendo una televisione. Il rischio è molto alto per coloro che, a seguito dei controlli della Guardia di Finanza, risultano non aver pagato la tassa. I contribuenti che non hanno versato il canone Tv inserito nella bolletta dell’energia elettrica nel 2016 dal governo Renzi, magari perché non hanno pagato la bolletta, possono incorrere in sanzioni fino a 6 volte l’importo dell’imposta.

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Coloro che non hanno pagato potrebbero arrivare a subire una multa di ben 540 euro, a cui bisognerà aggiungere gli arretrati e gli eventuali interessi. Si rischia anche una denuncia. Coloro che ottengono l’esenzione senza però averne diritto possono incorrere nel reato di falso ideologico, per la sottoscrizione di un documento contenente informazioni non vere e la pena può arrivare fino a 2 anni di carcere.