Nel 2022, l’Isee sarà indispensabile per l’ottenimento di numerosi bonus ed incentivi: tutto quello che c’è da sapere sulle nuove regole
Il calcolo dell’Isee è ormai diventato necessario. A differenza dell’anno passato, l’indicatore della situazione economica equivalente dal 2022 accresce ancor di più la sua importanza. In base ai dati analizzati quasi sicuramente ci sarà un numero elevatissimo di richieste per due motivi. Il primo, perché dal 2022 saranno presenti moltissime agevolazioni per le quali l’Isee è richiesto. Il secondo, perché coloro che hanno diritto all’ottenimento di bonus ed incentivi inevitabilmente aumenterà a causa della crisi provocata dal Covid, con conseguente ridimensionamento anche del loro Isee.
Indicatore della situazione economica equivalente indica la ricchezza di un nucleo familiare attraverso i dati relativi al reddito e al patrimonio dei componenti del nucleo. Questa dichiarazione è indispensabile per l’ottenimento di numerose prestazioni socio-assistenziali, ad esempio sulle rette universitarie, sulle mense scolastiche, sugli sconti in bolletta e così via. Per ottenere l’Isee possiamo chiedere assistenza ad un CAF. Oppure possiamo accedere con il nostro Spid al sito dell’Inps e compilare la dichiarazione sostitutiva unica (la Dsu) per la richiesta dell’Isee. Dal 2022 dunque verranno estese il numero delle prestazioni per le quali è necessaria tale dichiarazione.
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Isee, tutti i cambiamenti previsti nel 2022
Vediamo dunque alcuni criteri per il calcolo dell’Isee. Prima di tutto vengono considerati parte dello stesso nucleo familiare, ai fini Isee, due coniugi che hanno due residenze diverse per motivi di lavoro o per una separazione di fatto. Stesso discorso vale per i genitori non sposati e conviventi che hanno la stessa residenza. Non rientrano invece nella stessa situazione di famiglia i coniugi che hanno ottenuto una separazione giudiziale. I figli vengono calcolati nell’Isee del genitore con il quale abitano, anche se risultano fiscalmente a carico dell’altro genitore. La regola vale anche per i maggiorenni conviventi.
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Potrebbero rientrare nello stesso nucleo familiare anche i coinquilini che vivono nello stesso appartamento. Per impedire ciò, ciascuno deve ottenere in Comune il proprio stato di famiglia. Infine, per quanto riguarda l’assegno unico sui figli, prima l’assegno familiare aveva come riferimento il reddito e non l’Isee del richiedente. Questo significa che la coppia poteva scegliere a quale dei due genitori appariva più conveniente richiedere l’assegno. Infatti presentando un reddito più basso, il contributo risultava di conseguenza superiore. Con il nuovo assegno unico invece sarà necessario presentare l’Isee di entrambi i genitori
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