Pagamenti in contanti, limitazioni entreranno in vigore a partire dal 2022: fissata la nuova soglia massima.
Vari governi hanno ormai iniziato una vera e propria guerra al contante con l’obiettivo di promuovere l’uso della moneta elettronica e di combattere l’evasione fiscale. In questo senso a partire dal 1° gennaio 2022 entrerà in vigore e verrà imposto un limite ai pagamenti in contanti. Il Governo ha deciso di disincentivare l’utilizzo del denaro contante perché favorisce i pagamenti in nero. I pagamenti effettuati in questo modo permettono di occultare gli incassi e agevola anche il riciclaggio dei capitali illeciti. Scopriamo quali sono le decisioni dei governi in questo senso.
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Pagamenti in contanti, fissata la soglia massima
Anche se l’obiettivo dei nuovi governi è quello di diminuire sensibilmente i pagamenti con denaro contante, questi non verranno completamente aboliti. Per questo si è deciso di abbassare ancora il tetto della soglia massima: fino al 2019 era di 3.000 euro; a luglio 2020 è stata portata a 2.000 euro. A partire dal 2022 il limite sarà di 1.000 euro. La soglia massima consentita per i pagamenti in contanti sarà di 999,99 euro: un pagamento di 1.000 euro tondi verrà considerato dunque irregolare. Le limitazioni all’uso del denaro contante riguardano qualsiasi pagamento ad altri soggetti, sia che si tratti di acquisto di merci e prodotti di qualsiasi tipo nei negozi, sia dei compensi di professionisti e artigiani ma anche le donazioni in denaro ai familiari.
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Queste limitazioni non valgono per versamenti e prelievi fatti sui conti correnti bancari o postali: via libera dunque a bonifici, assegni, carte di credito o di debito. Ovviamente che supererà il tetto massimo di 999,99 euro per pagamenti in contanti saranno soggetti a sanzioni amministrative pecuniarie, con un minimo edittale di 1.000 euro e un massimo di 50mila euro. Ovviamente rischia la multa sia chi paga sia chi riceve i soldi.
