A Salerno, nove imprenditori sono indagati per evasione. I Carabinieri hanno sequestrato diverse vetture per un valore di oltre 900 mila euro
A Salerno, la Guardia di Finanza ha eseguito due decreti di sequestro preventivo per un valore di oltre 900 mila euro. Coinvolti nove imprenditori e due società, indagate per i reati di evasione fiscale commessi nella vendita di vetture di provenienza comunitaria.
Una denuncia sporta da un quarantenne ha dato il via ai primi accertamenti. L’uomo evidenziava di aver ricevuto una contestazione dall’Agenzia dell’ Entrate relativa al mancato pagamento dell’imposta sull’acquisto di un’auto che risultava acquistata in Repubblica Ceca.
Il malcapitato aveva acquistato la vettura, di provenienza estera, in un concessionario di Marigliano, in provincia di Napoli che gli aveva rilasciato regolare fattura, comprensiva di Iva. La vittima ha prontamente richiesto l’intervento della Guardia di Finanza che è riuscita a ricostruire tutti i fatti, portando a galla una vera e propria associazione per delinquere.
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Evasione auto, le indagini dei Carabinieri
Il principale rivenditore, infatti, approfittava di diverse imprese del settore e di un’agenzia di consulenza di Pagani, predisponeva di volta in volta delle certificazioni a nome dei clienti che fingevano l’acquisto di vetture in Stati dell’Unione Europea ed il relativo adempimento degli obblighi fiscali. La documentazione falsa veniva poi mostrata alla motorizzazione e all’Aci per le pratiche d’immatricolazione dei veicoli.
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Le indagini hanno avuto inizio nel 2014, i finanzieri hanno ricostruito i meccanismi di nazionalizzazione illegittime per circa 600 auto. Un giro d’affari che ha causato un danno per le casse dello Stato di circa 2 milioni di euro.
Nella maxi-frode risultano coinvolte 14 società campane e 21 rappresentanti legali che dovranno rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, falso ideologica in atto pubblico e induzione in errore di pubblico ufficiale.