Il torrone dei morti è uno dei dolci tipici della tradizione culinaria della Regione Campania: da dove viene il nome? Scopriamone l’origine.
La tradizione culinaria della Regione Campania è tra le più ricche del nostro Paese. Tra le ricorrenze più prossime troviamo quella di Ognissanti ed il Giorno dei Morti. A Napoli il 2 novembre si celebra con molto rigore, soprattutto tra le persone più anziane. Si tratta di 24 ore di raccoglimento per ricordare le persone che non ci sono più. Celebre la poesia “‘A livella” di Totò che prende spunto proprio da questa ricorrenza per sviluppare il tema dell’uguaglianza, specialmente dopo la morte.
Un’occasione, questa, che nel passato ha permesso di dar vita a nuove ricette che hanno originato i “dolci dei morti”. Diverse Regioni hanno un prodotto tipico per questa celebrazione: oggi scopriamo l’origine del nome del torrone dei morti.
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Torrone dei morti: perché si chiama così?
Un dolce tipico della tradizione campana: morbido, lungo tra i 50 e 70 centimetri, spesso venduto a pezzi. Un prodotto creato con ingredienti semplici e alla portata di tutti, con una preparazione non troppo complessa. Se vuoi conoscere la ricetta tradizione del torrone per poterlo realizzare in casa, CLICCA QUI. Ma vi siete mai chiesti da dove viene il nome del gustoso dolce?
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Si potrebbe pensare che si tratti di un omaggio alla ricorrenza del Giorno dei Morti ed in realtà l’idea non è molto distante dalla realtà dei fatti. La forma del torrone, un parallelepipedo tradizionalmente nero, ricorda la cassa da morto: una specie di bara in miniatura. Bisogna sottolineare, infine, che nel napoletano questo dolciume è chiamato comunemente anche “murticiello“. La traduzione letterale è “piccolo morto”.
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