Arresti domiciliari per un imprenditore petrolifero di Napoli. L’uomo ha evaso per oltre 90 milioni: aveva società alle Isole Marshall.
Questa mattina la Gaurdia di Finanza, su delega della Procura di Napoli, ha scoperto unacomplessa struttura societaria finalizzata all’evasione fiscale. Su ordinanza del Gip del Tribunale di Napoli è finito agli arresti domiciliari nei confronti di Massimiliano Coppola. L’imprenditore napoletano sarebbe ‘amministratore di fatto’ di quattro società. Infatti l’uomo gestisce Tower Bridge Limited, London Bridge Limited, Chelsea Bridge Limited e Westminster Bridge Limited.
Inoltre tutte le società hanno la sede alle Isole Marshall, ma sostanzialmente sono gestite in Italia. Le quattro società erano partecipate da una capogruppo la The Bridge Limited, mentre avevano come unico socio un trust cipriota chiamato The Wave of Solidarity Trust. Con la sede all’estero, l’uomo è riuscito a sottrarre alla tassazione italiana circa 90 milioni di euro tra il 2014 e il 2019.
Per questo motivo la Guardia di Finanza ha sottratto somme di denaro, beni mobili, immobili e quote societarie fino a circa 23 milioni di euro ovvero il valore dell’imposta evasa. L’indagato dovrà rispondere alle accuse di omessa dichiarazione dei redditi delle società, dichiarazione infedele dei redditi personali e autoriciclaggio.
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Napoli, lotta all’evasione fiscale: ai domiciliari imprenditore petrolifero
Nel corso dell’attività investigativa, gli operatori della Guardia di Finanza hanno fatto controlli anche sulla società Lumaship S.r.l., amministrata dall’indagato e operante nel settore del trasporto marittimo di gas attraverso il noleggio di navi a scafo nudo. A coordinare le indagine ci ha pensato la III sezione di criminalità economica. Mentre l’operazione è stata affidata a gli specialisti del I Gruppo Tutela Entrate del nucleo di polizia Economico-Finanziaria di Napoli.
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Inoltre l’illecito si baserebbe principalmente sulla delocalizzazione di società di fatto operanti a Napoli in paradisi fiscali da parte dello stesso Coppola, che in precedenza aveva spostato la propria residenza in Spagna. Le società estere, titolari delle navi gasiere, sarebbero intestate anche ad un prestanome di nazionalità portoghese, diventato amministratore delle società armatoriali. L’uomo avrebbe sottoposto la documentazione da firmare ad uno studio legale di Madeira.
I finanzieri hanno sviluppato le indagini principalmente analizzando la documentazione sequestrata agli uffici dell’imprenditore. Inoltre le Fiamme Gialle hanno perquisito anche tutti i dispositivi elettronici dell’indagato. In precedenza la Guardia di Finanza ha anche effettuato un’attività di intercettazione telefonica. L’imprenditore napoletano avrebbe riciclato i profitti con degli investimenti specialmente negli Emirati Arabi.