Ci sono 5 cose che devi assolutamente conoscere prima di mangiare il pollo: scopriamo insieme di cosa si tratta nel dettaglio.
Un alimento che non manca mai nel carrello della spesa degli italiani. In media, ognuno di noi, nel nostro Paese, ne consuma circa 20 Kg all’anno. Rispetto alla seconda metà dello scorso secolo, il dato è salito vertiginosamente. Si stima che negli anni ’60 e ’70 si mangiassero circa 9 Kg all’anno. Nonostante la familiarità di questo alimento, non tutti conoscono cinque particolarità della carne bianca in questione. Scopriamo insieme cinque cose che devi assolutamente conoscere prima di acquistarlo e mangiarlo.
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Pollo: le 5 cose che devi sapere prima di mangiarlo
- Allevamento. Imparare a leggere e distinguere le differenze sulla qualità del pollame è fondamentale per sapere con certezza cosa stiamo servendo in tavola e cosa stiamo mangiando. I polli biologici sono allevati solo con mangimi biologici e non vengono tenuti nelle gabbie. Quelli allevati all’aperto vivono in capannoni con la possibilità per gli animali di accedere all’esterno, all’aria aperta. Quelli allevati “a terra” sono chiusi nei capannoni, ma non è possibile escludere che abbiano avuto modo di vivere anche all’aria aperta. Infine, quelli allevati in gabbia vivono con luce e ventilazione artificiali.
- Colesterolo. Studi recenti hanno messo in discussione il fatto che il pollame sia la miglior carne per il livello di colesterolo. Bisogna consumarlo senza pelle e, ovviamente, cotto al forno e non fritto per diminuire al minimo le quantità di grassi saturi.
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- Batteri. L’alimento in questione va cotto a dovere perché si rischia di incappare in batteri quali campylobacter, clostridium perfringens e salmonella. Bisogna evitare che il pollo crudo entri in contatto con altre pietanze. Inoltre, dopo averlo toccato si consiglia di lavare le mani con acqua calda e sapone.
- Lavare il pollo crudo. È una pratica da evitare assolutamente: non elimina i batteri, ma anzi li disperde nell’ambiente circostante fino ad un metro.
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- Antibiotici. Gli allevatori, non tutti, per tenere sotto controllo gli animali possono introdurre nel mangime o nell’acqua gli antibiotici. Questi medicinali non necessariamente devono essere nocivi per la nostra salute, ma potrebbe renderci resistenti ad essi. Per evitare situazioni del genere si consiglia di verificare sempre sull’etichetta se l’animale è stato allevato senza antibiotici.
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