La Polizia di Stato di Napoli ha eseguito perquisizioni domiciliari nei confronti di 26 persone indagate per associazione sovversiva di matrice neonazista e suprematista
All’alba di questa mattina la Polizia di Stato di Napoli, delegata dal Procuratore della Repubblica del capoluogo campano, ha eseguito perquisizioni domiciliari nei confronti di 26 persone indagate per associazione sovversiva di matrice neonazista e suprematista. Si tratta di una articolata indagine effettuata dalla Digos partenopea e dalla Direzione Centrale Polizia di Prevenzione – Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Interno.
L’indagine è coordinata dal pm Antonello Ardituro con il procuratore Giovanni Mellilo. Le perquisizioni hanno coinvolto le province di Napoli, Caserta Avellino, Siena, Roma, Torino, Ragusa, Lecce e Ferrara, eseguite dai rispettivi uffici Digos con l’ausilio del Servizio della polizia postale e delle comunicazioni.
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Odio e propaganda: chi sono gli aspiranti neonazisti
Le associazioni neonaziste si rifanno al alcuni elementi come l’ultranazionalismo, il razzismo, la xenofobia, l’omofobia, l’antiziganismo. E ancora altri principi ispiratori sono l’antisemitismo, l’anticomunismo, l’anticapitalismo e l’antifemminismo. Lo scopo è quello di creare un Quarto Reich. La negazione dell’Olocausto è una caratteristica comune, così come l’incorporazione dei simboli della Germania nazista e l’apologia per Adolf Hitler. Tuttavia nei vari ordinamenti giuridici il nazismo è un’ideologia da condannare, oltre che estremamente pericolosa.
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Sia le associazioni neonaziste che suprematiste credono nella superiorità e nell’odio razziale e istigano a commettere atti di violenza per motivi razziali e religiosi. Inoltre tra i loro molteplici scopi ci possono essere anche il compimento di episodi di criminalità con finalità di terrorismo e l’incitamento alla discriminazione sempre per motivi razziali e religiosi.
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