Napoli, sciopero dei netturbini: la città sepolta dai rifiuti

Sciopero dei netturbini a Napoli, con la cittò che si risveglia sommersa dai rifiuti. Montagne di spazzatura dal Centro Storico al Lungomare.

I cumuli di rifiuti tornano ad occupare Napoli, dopo lo sciopero dei netturbini dell’Asia, la società dell’igiene urbana di proprietà del Comune. Per questo motivo questa mattina la città si è ritrovata sommersa da montagne di spazzatura non raccolte, dalla periferia al centro storico, fino al lungomare. Questa sarà la prima grana da risolvere per il nuovo sindaco Gaetano Manfredi.

Il primo cittadino napoletano, però, non ha potuto mediare visto che ancora deve insediarsi a Palazzo San Giacomo. Probabilmente l’insediamento ci sarà nel corso della settimana, non appena verrà proclamato il nuovo consiglio comunale da parte della Corte d’Appello. A complicare la situazione è lo sciopero massiccio di tutta la societò di igiene urbana della metropoli partenopea.

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Napoli, sciopero massiccio dell’Asia: i motivi

Il risveglio della città di Napoli è amaro, visto che questa mattina si sono presentate diverse scene che ricordano la crisi dei rifiuti del 2006-2008. Infatti in quel biennio le montagne di rifiuti arrivavano fino ai primi piani dei palazzi. A proclamare lo sciopero ci hanno pensato i sindacati Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiadel e le sigle autonome di Flia e Servizi e Filas.

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I sindacati prima dell’agitazione hanno rilasciato un comunicato in cui ricordano le motivazioni dello sciopero, come: “personale sempre più anziano, oramai ridotto ai minimi termini“. Inoltre sempre il personale soffre gravi carenze di organico con aumenti sproporzionati e intollerabili dei carichi di lavoro. Proprio a causa delle difficoltà di organico dell’Asia, in questi giorni la settimana è sempre più sporca. Per questo motivo la società dell’igiene urbana di proprietà del Comune chiede provvedimenti da parte del sindaco.