Il ministro della salute ha ritirato dal mercato un lotto di burrata di bufala per la possibile presenza di Escherichia coli: l’allarme
In una nota il Ministero della Salute francese ha lanciato un allarme nella quale avverte i consumatori di una probabile contaminazione da Escherichia coli positiva in un lotto di burrata di bufala da 125g, venduto in tutta la Francia. Si tratta, nello specifico, della “Burrata di bufala 125G Monoprix Gourmet“. Appartenente al lotto: GTIN 3350033437272.
Il prodotto incriminato è stato messo in vendita nei supermercati nella data tra il 3 settembre, con scadenza il 19 settembre. La burrata è stata prodotta dall’azienda italiana Casaro del Re Società Agricola ARL, con sede in provincia di Caserta, a Capua, in via Santa Maria Capua Vetere. Molte catene di supermercati stanno procedendo ad un ritiro volontario del prodotto.
LEGGI ANCHE —> Reddito di Cittadinanza, a settembre arriva in anticipo: la cifra è ridotta!
Burrata di bufala, i rischi dell’Escherichia Coli
Il Ministro della Salute raccomanda a chi li ha acquistati di non consumarli e di chiederne il rimborso. Escherichia coli è un batterio che causa intossicazioni alimentari e costituisce parte integrante della flora intestinale dell’uomo e di altri animali. Tuttavia alcuni possono mettere a rischio la salute umana. Tra i possibili sintomi ci sono: crampi addominali, vomito, diarrea con sangue. Attualmente il richiamo non ha interessato l’Italia.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE —> Caserta, focolaio covid in una Rsa: contagiati ospiti e operatori sanitari
Il presidente dello “Sportello dei Diritti”, Giovanni D’Agata ha esortato tutti i cittadini italiani che andranno per motivi turistici o che vivono in Francia ad astenersi dall’acquisto del prodotto interessato. Inoltre ha avvertito sul potenziale rischio di tossinfezione alimentare correlata dal consumo di burrata di bufala. Attualmente non si hanno informazioni sui lotti venduti nel nostro Paese, dato che l’Italia non risulta tra i Paesi destinatari del lotto contaminato. Tuttavia il Ministero della Salute, a scopo precauzionale, ha già sollecitato la Commissione europea a svolgere ulteriori controlli sui Paesi e lotti interessati.