In questi mesi sono aumentati gli attacchi alle antenne della tecnologia 5G. Qual è la verità sui rischi per la salute che in tanti temono.
È il futuro che in molti aspettano per velocizzare le connessioni, in particolare dei dispositivi mobili. Stiamo parlando del 5G, tecnologia che permetterà a tutti di sfruttare le connessioni con gli oggetti che ci circondano. A causa della particolare frequenza utilizzata, è necessario installare più antenne rispetto ai precedenti sistemi 2G, 3G e 4G.
Ecco perché alcuni cittadini, durante i mesi della pandemia, hanno manifestato il loro dissenso in tutta Europa anche con gesti clamorosi. Alcuni l’hanno addirittura collegata al Coronavirus, ipotizzando un possibile legame con la diffusione del Covid. Questo ha portato a distruggere molte antenne, che in realtà erano utilizzate per la tecnologia 3G e 4G.
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5G, quali sono i danni sull’essere umano
Proprio per questo si sono moltiplicati anche i provvedimenti dei sindaci, che hanno bandito l’installazione delle nuove antenne in virtù dei possibili danni alla salute. Tutta questa disinformazione rischia di creare confusione e panico, con evidenti danni anche dal punto di vista economico.
Stando ad un report firmato da ETNO e GSMA sono 288 gli attacchi alle antenne 5G e 30 solo dall’inizio del 2020 a danno anche dei lavoratori. Per questo le due associazioni tendono a sfatare tutte le false informazioni diffuse con una guida che spiega quali sono le reali evidenze scientifiche. Citando organizzazioni internazionali come l’OMS e l’IARC, si nota come il legame tumori-5G presenti delle evidenze limitate. Inoltre a seguito della classificazione, non ci sono state raccomandazioni per modificare l’esposizione a reti wireless o dispositivi simili.
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Ad oggi, non esistono chiare evidenze scientifiche che dimostrino una correlazione tra il 5G e l’aumento dell’insorgere di patologie tumorali. Si sottolinea come la nuova tecnologia rispetti gli standard imposti dalle norme internazionali, ai quali bisogna aggiungere anche le disposizioni dei singoli paesi. Infine, si sottolinea il suo impatto economico: potenzialmente ci potrebbero essere in Europa 2,4 milioni di posti di lavoro in più, con un aumento del PIL annuo pari a 113 miliardi.
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