Dopo lo sfogo di Laura Colucci, arriva la replica di un’altra protagonista di Non è la Rai, che smentisce la versione della sua ex collega.
A 30 anni dalla prima puntata di Non è la Rai, il noto programma torna a far parlare di sé. Il tutto è legato alle recenti dichiarazioni di Laura Colucci, che ha rivelato come nel programma la pressione era alta e si doveva scendere a compromessi. Una versione che però stona con quanto di recente dichiarato da un’altra protagonista della nota trasmissione.
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Si tratta di Ilaria Galassi, che attraverso Fanpage rivela una verità ben diversa anche se conferma le differenze di stipendio: “Se è vero che alcune ragazze avevano un trattamento privilegiato? Si, io ero tra quelle. Eravamo un gruppetto di dieci, venti ragazze ad avere un contratto diverso. Eravamo sempre noi a fare i giochi e a cantare. Però su questo Laura ha ragione“.
Non è la Rai, Ilaria Galassi protesta: “Faccia i nomi”
Riguardo ai compromessi però ribatte: “Non mi è mai stato proposto nulla. Non sono mai scesa a compromessi. Sono sempre stata scelta per la simpatia, esuberanza e anche per la mia bellezza. Avevo tantissimi fans e, quando cantavo, l’audience era alto. Se devo essere sincera, non ho neanche sentito che sia accaduto ad altre. Infatti non capisco come mai stia dicendo queste cose dopo 30 anni”.
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Lo stupore è tale che la Galassi passa al contrattacco e sottolinea alcuni suoi difetti: “Lungi da me dal giudicare la sua esperienza ma lei non è mai emersa. Era inesistente. Non c’era proprio. Non cantava, non faceva niente. Evidentemente Gianni non ha visto niente in lei. Se non aveva spazio in trasmissione, si facesse due domande“.
Infine sulle accuse conclude: “Ma come fa a parlare? Lei c’era? Se riporti delle accuse devi essere sicura, le parole lasciano il tempo che trovano. A me non è mai accaduto, nessuno ha mai alzato una mano. E io andavo alle cene a casa di Gianni. Eravamo in tanti, si stava bene anche se io sono andata poche volte perché mio padre non voleva. Sapeva però sempre con chi ero si fidava, seppure avevo 15 anni“.