Sondaggi Politici: Fratelli d’Italia in calo, ma resta primo

I recenti sondaggi politici rilevano un calo di Fratelli d’Italia. Il partito guidato da Giorgia Meloni rimane comunque in testa.

Sarà un mese anomalo dal punto di vista dei sondaggi politici. In vista dei prossimi appuntamenti elettorali del 3 e 4 ottobre. Sarà quindi obbligatorio un nuovo periodo di silenzio, per evitare di condizionare l’elettorato che si appresta a votare in città importanti come Milano, Roma e Napoli.

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Secondo quanto riporta YouTrend, Fratelli d’Italia si conferma come primo partito nelle preferenze nonostante un leggero calo. Seguono Lega e Partito Democratico, i quali si trovano a contendere le proprie posizioni in pochi decimali. Fuori dal podio troviamo il Movimento Cinque Stelle, seguito da Forza Italia, Azione, Italia Viva ed altri partiti minori. Guardando alla maggioranza che compone il Governo Draghi, essa rappresenta il 73% del bacino politico nazionale.

Sondaggi Politici, la maggioranza vuole l’obbligo vaccinale

Sul fronte degli schieramenti il centrodestra rimane la forza maggioritaria con il 48,7 per cento. Uno schieramento che si presenterà compatto alle prossime regionali in Calabria. Il centrosinistra rimane sul 26,6%, con il M5S che si attesta sul 16,3 %. A fare notizia sono però le opinioni sul Green Pass e l’obbligo vaccinale.

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Se i cittadini hanno espresso nelle scorse settimane il loro favore all’estensione di tale misura, anche nei luoghi di lavoro per i privati, nulla traspariva sulla seconda questione. Ebbene, secondo le rilevazioni di EMG il 55% degli italiani preferirebbe l’istituzione dell’obbligo vaccinale per legge. Solo il 18%è indeciso, con un fronte compatto di persone che sono contrarie sia al certificato verde che all’estensione obbligatoria delle inoculazioni. Ma non manca anche chi chiede solo un allargamento del Green Pass, lasciando immutato il resto. Infine continua lo scontro sulla reintroduzione del nucleare in Italia: il fronte del sì aumenta, tuttavia permane un nocciolo duro di contrari. C’è da dire però che le risposte variano in base alla domanda: se la si pone come mero utilizzo delle centrali, si nota come i contrari diventino la maggioranza con il 67% dei no.