Facebook è noto per le sue stringenti politiche su post e commenti. Non tutti però devono sottostare alle sue rigide regole.
Chiunque abbia navigato almeno una volta su Facebook ha notato come negli anni il social network abbia irrigidito le sue regole. Per evitare fenomeni di cyberbullismo e di linguaggio offensivo nei confronti degli altri utenti. Queste regole però non valgono per tutti, come ha sottolineato in un articolo il Wall Street Journal.
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Il noto quotidiano ha analizzato il programma XCheck, che svolge un controllo incrociato sui contenuti pubblicati sul social network. Questa verifica aggiuntiva è frutto della mano di persone e non dell’algoritmo, come regolarmente avviene. La volontà è quella di evitare di incrinare i rapporti con i PR, con la conseguente cattiva pubblicità nel caso un post venisse rimosso.
Facebook, chi beneficia del doppio controllo
Guardando al rapporto in mano al giornale, proveniente da Facebook, si legge: “Per alcuni membri selezionati della nostra comunità non applichiamo le nostre policy. A differenza del resto della comunità queste persone possono violare le regole senza conseguenze“. Questi post sono assegnati ai moderatori più preparati ed esperti, in grado di riconoscere le varie eccezioni.
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Se però qualcuno pensa che questo riguardi una platea ristretta si sbaglia di grosso. Secondo la fonte circa 5,8 milioni di utenti hanno goduto dell’esonero e solo il 10% dei post sono stati effettivamente esaminati. Tra questi spicca anche l’ex presidente Donald Trump che, ironia della sorte, è stato poi escluso dai social. A questa lista si aggiungono anche le senatrici Elizabeth Warren e Candance Owens. Ovviamente questa rivelazione potrebbe lasciare di stucco tutti gli altri utenti, sottoposti ad una rigida normativa. Un sistema che quindi privilegia gli utenti VIP, che sono innocenti fino a prova contraria. Anche se l’azienda si sta già muovendo in direzione opposta, applicando agli stessi almeno le regole per le violazioni più gravi.