Un nuovo bonus per aiutare il settore del turismo: chi può richiederlo? Scopriamo insieme tutti i dettagli del nuovo incentivo.
Il ministero del Turismo e della Transizione ecologica lavorano per una misura pluriennale che possa rilanciare le strutture turistiche ed aiutare i gestori delle stesse. Il tutto avverrebbe attraverso lo sfruttamento delle somme del Pnrr. Lo annuncia il ministro Massimo Garavaglia.
Il nuovo contributo mira a migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Sul piatto sono pronte risorse per 1,9 miliardi di euro. L’intervento si suddivide in metà come credito d’imposta e metà come finanziamento a fondo perduto. Ai gestori resta la facoltà di scegliere quale misura adottare.
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Bonus Turismo, come fare richiesta
Alcuni dettagli della misura sono già noti. Secondo le dichiarazioni del ministro “il credito d’imposta sarà cedibile come il superbonus del 110%“. Per quanto riguarda il contributo a fondo perduto è quantificato nella misura massima di 200mila euro, come riporta il quotidiano Italia Oggi.
L’importo totale del contributo sarà erogato al termine dei lavori. Per l’imprenditoria femminile sarà possibile aumentare il finanziamento del 10%. L’obiettivo è quello di ridurre i consumi energetici, in un settore che si caratterizza per un’eccessiva dispersione di energia. Le ultime indiscrezioni parlano anche dell’inclusione di interventi per rimuovere barriere architettoniche e di riqualificazione antisismica. Previste anche misure specifiche per realizzare piscine termali. Garavaglia pone un accento importante anche sulla digitalizzazione, così come sono previste misure importanti per alcune filiere produttive delle regioni del Nord-Est e del Centro.
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Gli aiuti riguardano anche coloro che si trovano in una situazione di indebitamento. Si prevede la ristrutturazione del debito, con la possibilità di allungarlo nel tempo. Prevista anche una garanzia statale in modo da tutelare maggiormente tutte le parti coinvolte. Adesso però bisogna capire l’iter del provvedimento. Garavaglia assicura di essere in contatto costante con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, bisogna ora decidere se inserire il contenuto in un decreto legge o nella legge di bilancio.