Dopo la fuga dall’Afghanistan, gli Stati Uniti temono che tra i profughi ci siano dei terroristi. Le autorità sono in allerta.
Con il ritiro delle truppe straniere dall’Afghanistan è iniziato un lento ed inesorabile abbandono dei territori da parte di molti cittadini afghani. La maggior parte ha avuto la possibilità di lasciare il paese. Altri, invece, si trovano ancora in balia del regime dei talebani che prova a reinstallare il potere dopo quasi venti anni di assenza.
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Sono ormai note le immagini degli aerei militari, pieni di civili in cerca di salvezza. Alcuni di questi arrivano anche in Europa, altri si trovano anche negli Stati Uniti. Alla CNN l’Homeland Security lancia l’allarme: tra i profughi arrivati negli USA ci potrebbero essere degli infiltrati, membri di Al Qaeda o dell’Isis.
Stati Uniti, il contrasto alla nuova minaccia
Il capo dipartimento John Cohen rassicura i suoi colleghi alla Giustizia: “Per evitare questa eventualità, monitoriamo gli accessi negli Stati Uniti“. Le operazioni di evacuazione continueranno fino al 31 agosto mentre per alcuni Paesi la situazione è già risolta.
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Oggi ad esempio, si concluderanno le operazioni per i cittadini della Gran Bretagna. Il generale Nick Carter assicura alla BBC che “concluderemo in giornata tutte le operazioni. Ci dispiace che purtroppo non possiamo soccorrere tutti“. Nel frattempo il Copasir smentisce un qualsiasi disimpegno dell’intelligence italiana in suolo afghano. I servizi infatti devono svolgere un lavoro importante nel portare in salvo quante più persone possibile. Tra questi rientrano coloro che hanno collaborato con le autorità italiane in questi anni. L’Italia, quindi, pur avendo ritirato parte del contingente dal paese asiatico, non ha nessuna intenzione di restare a guardare. Così come per tanti paesi occidentali, si guarda con preoccupazione alla transizione iniziata dai talebani, che riprendono il potere in questi giorni.
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