Corridoi umanitari, l’unica via di fuga per l’Afghanistan: cosa sono

I corridoi umanitari consentono a chi fugge dal proprio paese di farlo attraverso vie legali e sicure. La Commissione Europea, in questi giorni, è stata sollecitata più volte  all’apertura immediata per l’Afghanistan.

corridoi umanitari
Corridoi umanitari (Getty Images)

Diversi eurodeputati stanno chiedendo in queste ore alla Commissione Europea di attivarsi immediatamente per l’apertura di corridoi umanitari dall’Afghanistan. Così facendo chi fugge dal proprio paese può farlo attraverso vie legali e sicure, come ad esempio i normali voli di linea. . Tali progetti vengono realizzate dai singoli Stati.

Permettono dunque di trasferire, da un Paese ad un altro, persone in gravi condizioni di pericolo o vulnerabilità. Grazie a questi progetti si impedisce che i migranti cadano nelle mani dei trafficanti di esseri umani.

Queste vie di fuga possono essere attivate anche dalle singole associazioni che inviano sul posto propri referenti. Le liste di persone da aiutare sono inviate al Ministero per un controllo e ai relativi consolati per il rilascio dei visti. I beneficiari, una volta messi in sicurezza, lavorano dunque alla loro integrazione linguistica, culturale e sociale.  

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Corridoi umanitari, la spaccatura tra i partiti

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Matteo Salvini (Getty Images)

Sono tantissime le persone in fuga dall’Afghanistan per il timore di ritorsioni, violenze e repressioni. La gran parte dei politici dunque, nelle ultime ore, si è schierata a favore dell’apertura di corridoi umanitari. Diversa è la posizione di Lega e Fratelli d’Italia.

Abbiamo già registrato circa 35mila arrivi via mare, per non parlare di quelli via terra. Ora la fuga dall’Afghanistan rischia di essere un disastro. L’Italia non può permettersi di accogliere decine di migliaia di persone visto che i centri di accoglienza stanno già esplodendo”, ha affermato Matteo Salvini. “Altri Paesi non stanno facendo nulla, la comunità internazionale si faccia carico perché l’Italia non può essere l’unico centro di accoglienza”, ha aggiunto il segretario della Lega.

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Tuttavia il Presidente del Consiglio Draghi ha rassicurato: “L’Italia lavorerà insieme ai partner europei per proteggere i cittadini afghani che hanno collaborato con la nostra missione. Per una soluzione della crisi, che tuteli i diritti umani e in particolare quelli delle donne”. 

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