Instagram, attivate le contromisure per atti di bullismo

Instagram ha deciso di affrontare la questione bullismo. Il social ha preso delle contromisure per risolvere la questione.

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Instagram, allo studio nuove funzioni (Getty Images)

L’utilizzo dei social network espone le persone al pericolo di atti di bullismo. Ecco perché Instagram, noto social network e che ha un’ampia diffusione, ha deciso di correre ai ripari. Le insidie infatti sono dietro l’angolo e molti nascondono la loro vera identità, in modo da adescare ignari utenti oppure usare un linguaggio offensivo.

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Ma la piattaforma ha deciso di dare un taglio a questi comportamenti, fornendo agli iscritti strumenti adatti a risolvere di netto la questione. Il primo di questi permette di limitare chi può inviarci richieste, messaggi e commenti da profili sconosciuti. In questo modo è possibile decidere chi può interagire con noi.

Instagram, disponibile un filtro per le parole offensive

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Le nuove funzioni mettono un freno ai fenomeni di bullismo (via web)

Le novità non sono finite qui. E’ disponibile infatti anche la funzione Parole nascoste. Nella pratica l’utente può chiedere alla piattaforma di eliminare alcune parole offensive. Questo tipo di commenti non sarà visibile sul profilo, venendo conservato in un apposita cartella nei Direct. Starà poi all’utente scegliere se guardare questi commenti oppure ignorarli. Per attivare o disattivare questi filtri è sufficiente andare nelle Impostazioni, accedendo dal proprio profilo e pigiando sulle tre righe che si trovano in alto a destra e cliccando sulla rotellina.

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Selezionando la voce dedicata alla privacy ogni utente potrà scegliere quali e quante limitazioni applicare, a seconda delle sue esigenze. In questo modo si limiteranno gli episodi di cyberbullismo, diffusi online e frequenti soprattutto fra i più giovani. Le suddette funzionalità mirano a limitare questo fenomeno e rendere più sereno l’approccio ai social per tutti coloro che necessitano un ambiente sereno. Dal 2017 poi è in vigore la legge sul cyberbullismo, che permette ai minori ultraquattordicenni di chiedere al gestore e, eventualmente al Garante della Privacy, la rimozione di contenuti diffusi in rete.

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